Tv: è guerra per l'alta definizione

Tv: è guerra per lfalta definizione Il mondo intero (a seconda dei vari interessi) diviso sulla scelta dello standard Tv: è guerra per lfalta definizione La Rai con Usa e Canada vuole l'Nhk giapponese, l'industria elettronica è contraria - D 16 maggio la decisione ROMA — NuUa di fatto sulla tv ad alta definizione alla speciale commissione delle Poste. Rai e industria elettronica italiana restano ferme sulle loro posizioni, l'uno favorevole, l'altra contraria all'adozione del sistema giapponese NHK come standard mondiale per la produzione cinetelevisiva: il primo passo verso una nuova norma universale anche nella trasmissione e nella ricezione domestica. Quella che si annuncia come una rivoluzione tecnologica più grande di quella del colore, comincia sull'onda di aspre battaglie. Il prossimo 16 maggio a Dubrovnik il 'Comitato Consultivo Internazionale delle RadiotrasmissionU dovrà prendere una decisione in merito. L'Italia non ha ancora una linea e a questa è legata la scelta del sistema di trasmissione del futuro satellite televisivo. Il Giappone, inventore della norma a 1125 linee che, avvicina la tv al cinema, guida il fronte dei sostenitori. Lo spalleggiano Usa e Canada che mirano sulla competitività dei loro telefim e sceneggiati (l'elettronica abbassa i costi dell'edizione e permette di aggirare i potenti sindacati americani dello spettacolo). Capeggiati dagli Stati europei, i detrattori puntano il dito sull'incompatibilità del sistema giapponese con Pai e Secarti, con le nuove telecamere digitali, con la frequenza della rete elettrica persino, causa di molti inconvenienti. Per i prossimi satelliti d'Europa propongono uno standard alternativo, europeo ma non altrettanto spettacolare (è quello che la Rai rifiuta, non considerandolo tale da attrarre gli spettatori verso i futuri nuovi canali spaziali). Sullo sfondo c'è la furibonda concorrenza sui mercati degli apparecchi e dei programmi dei prossimi trent'anni, d sono occasioni da conquistare o da perdere per molte migliaia di miliardi. Vari problemi tecnici restano in realtà aperti, dal sistema di trasmissione da perfezionare, agli schermi piatti inesistenti, alle stesse telecamere. A Tokyo ai primi di maggio accanto al vertice politico dei sette grandi ci sarà anche quello dell'industria elettronica mondiale che tenterà di accordarsi per compiere insieme i prossimi passi dello sviluppo del nuovo standard mondiale. A Roma si aspetta l'esito di quella trattativa. Poi si dovrà decidere. mg. b.

Luoghi citati: Canada, Europa, Giappone, Italia, Roma, Tokyo, Usa