Non c'è posto per le donne nella magistratura militare
Non c'è posto per le donne nella magistratura militare Una dura critica alla sentenza del Tar della Puglia Non c'è posto per le donne nella magistratura militare ROMA —5rLa decisione;del tribunale' arnmlnistrativo della Regione Puglia di escludere dal concorso a magistrato militare 26 donne neolaureate in giurisprudenza rischia di lasciare scoperto non si sa ancora per quanti altri mesi l'organico dell'ordinamento giudiziario militare, già ridotto all'osso. L'allarme è stato lanciato dall'ex presidente dell'associazione di categoria, Vito Maggi, attualmente procuratore generale della magistratura militare a Cagliari. «17 ricorso — dice — ette le ragazze hanno già presentato al Consiglio di Stato contro la decisione adottata dal Tar della Puglia fa prevedere, qualora il Consiglio volesse entrare nel merito della vicenda, l'annullamento del concorso. Ciò potrebbe signi /icore, paradossalmente, il ri' torno a casa anche di quei quattordici uditori giudiziari che supereranno le prove fissate per il 7, 8 e 9. E non è questo il modo migliore per affrontare i gravi problemi della giustizia e di quella militare in particolare. Come procuratore a Cagliari, per esempio, io sono capo di me stesso nel senso che non dispongo di un solo sostituto». Ma perché il Tar ha respin¬ to 11 ricorso delle neolaureate' Ancora non lo sappiamo perché non siamo in possesso della motivazione. Suppongo comunque che i giudici amministrativi abbiano dato ragione a quegli autori che anche in tempi recenti hanno sostenuto che è necessario un grado di ufficiale in congedo per essere magistrato militare. A questo, però, si oppone l'articolo 107 della Costituzione secondo cui i magistrati si differenziano per funzioni e non per gradi». il Tar ha bocciato anche la rimessione degli atti alla Cor te Costituzionale. Quale stra- de. rimane per non pregiudicare il concorso e venire incontro alle aspettative delle partecipanti escluse? 'Diciamo subito che l'ordinanza del giudice amministrativo è stata molto dura. La soluzione migliore, secondo me, sarebbe stata quella di accordare un'ammissione con riserva alle ventisei concorrenti. L'unica strada percorribile, ora, per non pregiudicare ulteriormente la situazione e non stravolgere il diritto, è che il governo vari con decreto legge una norma di interpretazione autentica permettendo l'accesso alle donne al concorso di magistratura militare senza che si consumi a loro carico un danno irreparabile». •Se così non fosse — conclude il procuratore militare di Cagliari — si darebbe un altro schiaffo alla giustizia. Si parla tanto, in questi giorni, di referendum e della responsabilità del giudice. Io sono d'accordo. Il fatto, anzi, che i magistrati non rispondano civilmente delle loro decisioni e dei gravi danni che con esse possono produrre ai cittadini evidenzia ancora una volta la necessità di una disciplina legislativa su questo argomento per me fondamentale», r c*
Persone citate: Vito Maggi
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