Per la Cee ha 4 livelli il terrorismo di Stato

Per la Cee ha 4 il terrorismo di Stalo Rivelazioni sulla lista dei Paesi sospetti Per la Cee ha 4 il terrorismo di Stalo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Sono sei i Paesi che i ministri degli Interni della Cee, riuniti giovedì all'Ala, hanno incluso in una lista dei «sospetti di terrorismo». Oltre a Libia. Iran e Siria, 1 cui nomi erano già emersi nei corridoi dell'Aia, si aggiungono Iraq, Libano e Yemen del Sud. Sulla falsariga del «plano antiterrorismo», che per l'opposizione greca i ministri degli Esteri non erano stati in grado di varare formalmente alla loro riunione di lunedi scorso a Lussemburgo, sono quattro le categorie di presunta responsabilità nel fatti di terrorismo internazionale. Alcuni del Paesi compaiono quindi in più di una graduatoria. Pubblicata ieri dal quotidiano belga De Standard, cattolico fiammingo, la Usta è stata confermata da fonti semiufficiali del governo, mentre al ministero della Giustizia un portavoce si è limitato a indicare che i Paesi iscritti nella Usta sono sei. Ecco 1 quattro gruppi: 1) Paesi che si avvalgono dell'azione di organizzazioni terroristiche in Paesi terzi: Libia, Siria, Iran, Iraq, Libano. 2) Paesi che forniscono appoggio logistico a gruppi terroristici che operano in campo Internazionale: Libia, Siria, Iran, Iraq. 3) Paesi che sostengono ideologicamente 11 terrorismo e creano un «clima favorevole» agli attentati: Libia e Iran. 4) Paesi che ospitano nel loro territorio basi terroristiche: Libia, Siria. Iran, Iraq, Ubano, Yemen del Sud. Ci sarebbe anche una quinta categorìa di Paesi, ma indicata a margine del rapporto compilato giovedì dal gruppo di Trevi. Si tratterebbe degli Stati che ospitano si basi di terroristi, ma senza fornire loro assistenza o sostegno diretto: sarebbero Tunisia, Giordania, Algeria. Sudan, Yemen del Nord. f. gal.