Un'auto-bomba a Madrid Cinque poliziotti dilaniati

Un'auto-bomba a Madrid Cinque poliziotti dilaniati La polizia sospetta FEta, sembra esclusa la pista araba Un'auto-bomba a Madrid Cinque poliziotti dilaniati Feriti anche quattro passanti - L'esplosione, guidata a distanza con un telecomando, al passaggio di una jeep degli agenti - Espulsi undici cittadini libici MADRID — Strage terroristica ieri mattina nel pieno centro di Madrid: cinque agenti di polizia sono morti dilaniati dall'esplosione di un'autobomba fatta esplodere con un telecomando al passaggio di una camionetta della Guardia civil. Altri quattro agenti e quattro passanti sono rimasti feriti. Nessuno ha rivendicato l'agguato, ma la polizia sospetta un attacco da parte dell'Età, l'ala militarista del movimento indipendentista basco. Per le caratteristiche della bomba e le modalità dell'operazione si esclude per ora la pista della rappresaglia araba legata alla presenza in Spagna di basi della Sesta Flotta Usa. Proprio ieri il governo, applicando le decisioni del vertice Cee, ha annunciato l'espulsione di undici cittadini libici, tra cui un diplomatico e due funzionari dell'ambasciata. Teatro dell'agguato la centralissima via Juan Bravo, nel quartiere d'i Salamanca. Alle 7,20 la strada è ancora semideserta: una Land Rover della Guardia civil sta riportando in caserma alcuni agenti che hanno completato il turno di controllo davanti alle ambasciate. Nel quartiere ci sono anche le rappresentanze diplomatiche statunitense e italiana, dove i controlli sono stati rafforzati nel timore di attacchi degli estremisti arabi. E' un percorso di routine che gli attentatori hanno potuto studiare con grande attenzione per individuare il punto più adatto all'agguato. All'angolo con il viale Principe de Vergara la camionetta si affianca a una Bmw parcheggiata a lato della strada. Gli attentatori, manovrando un comando a distanza, fanno esplodere con perfetto sincronismo la bomba costituita da oltre venti chili di plastico. La Land Rover è Investita in pieno dallo scoppio e si incendia: tre agenti muoiono subito, altri due poco dopo il ricovero in ospedale. L'esplosione ha provocato un ampio squarcio nel muro di cinta del vicino ospedale -Vergine del Rosario». Altri edifici sono stati danneggiati. Pochi minuti dopo l'attentato è scattato il plano di emergenza: la zona è stata bloccata dalle forze di sicurezza che l'hanno setacciata alla ricerca di indizi. E' il più sanguinoso attentato compiuto in Spagna da quando nell'82 l'Età cominciò a servirsi di autobombe. In quattro anni si sono contati nove agguati con un pesante bilancio di morti e feriti. Proprio l'analisi di questi precedenti (l'Età sceglie come obiettivi soprattutto i militari) hanno indirizzato le indagini verso la pista basca: a firmare l'agguato potrebbe essere Li .Commando Madrid», la colonna dell'Età che opera nella capitale. L'ultimo attentato rivendicato dal gruppo è stato l'assassinio del viceammiraglio Cristobal Colon e del suo autista in un'altra via centrale di Madrid nel febbraio scorso. L'impressione in Spagna, che anche per le minacce libiche si sente nel mirino del terrorismo, è stata enorme: il re Juan Carlos e la regina Sofia, appena rientrati dalla visita in Gran Bretagna, si sono subito recati al quartier generale della Guardia civil per incontrarsi con i familiari degli agenti assassinati. Molti fanno notare che la strage ha coinciso'con l'inizio degli incontri tra il partito nazionalista basco e l'altro gruppo autonomista «Herry Batasu na» che rifiutano il ricorso alla lotta armata, per cercare una soluzione politica alla situazione di violenza nella regione basca.

Persone citate: Feta, Juan Carlos

Luoghi citati: Gran Bretagna, Madrid, Sofia, Spagna