Valle d'Aosta: polemiche per le analisi sui vini provenienti dalle altre regioni

Valle d'Aosta: polemiche per le analisi sui vini provenienti dalle altre regioni Valle d'Aosta: polemiche per le analisi sui vini provenienti dalle altre regioni AOSTA — Due parlamentari cuneesi, Giovanni Rabino e Natale Carlotto, si sono rivolti ai ministeri dell'Agricoltura e della Sanità per chiedere «quali interventi urgenti intendono adottare in riferimento all'assurda pretesa della Regione autonoma Valle d'Aosta, autonoma si ma pur sempre facente parte integrante della Repubblica italiana, di obbligare 'Chiunque detiene o abbia acquistato partite di vino e vermouth provenienti da fuori Valle d'Aosta per la vendita all'ingrosso o al minuto, o per la somministrazione al pubblico a richiedere l'intervento dei vigili sanitari per il prelievo dei campioni di ogni partita detenuta o acquistata per | sottoporli all'esame del com¬ petente laboratorio regionale di analisi'. In pratica i due parlamentari vogliono sapere perché la Valle d'Aosta ha bloccato tutto il vino proveniente dalle altre regioni italiane comportandosi «com« un Paese straniero che per chiari motivi d'interesse commerciale e protezionistico tenti di sfruttare la triste vicenda del vino al metanolo per trarre da essa i massimi vantaggi di carattere economico, localistico e politico'. Aggiungono ancora i parlamentari piemontesi che l'ordinanza (emanata dal presidente della giunta regionale della Valle d'Aosta, che ha anche la carica di prefetto in base allo statuto d'autonomia speciale) sbandiera • come giustificazione una settaria difesa del consumatore, come se i consumatori o i vini prodotti nella Valle d'Aosta non fossero cittadini o prodotti italiani'. L'ordinanza emanata dal presidente-prefetto Augusto Rollandin il 18 aprile prevede infatti l'obbligo di analisi soltanto per vini che giungano da fuori Valle e non per quelli prodotti localmente. Una discriminazione che ha conferito all'ordinanza il tono d'una decisione protezionistica e causato l'intervento dei parlamentari piemontesi. L'ordinanza era stata formulata dopo due riunioni del Comitato ordine e sicurezza pubblica regionale, di cui fanno parte Carabinieri, polizia, Guardia di Finanza, Unità sanitaria locale. Regione. Per l'occasione la riunione era stata allargata a un rappresentante della magistratura. Oltre alle analisi obbligatorie su tutto il vino proveniente da fuori Valle, l'ordinanza prevede anche il deposito del prodotto acquistato. Il provvedimento ha subito sollevato le critiche di commercianti e albergatori, che hanno chiesto una modifica sostanziale alle norme: il laboratorio di analisi dell'Usi, infatti, non sarebbe in grado di far fronte alle richieste dei quasi 2500 esercizi della Valle d'Aosta e le vendite del vino rischierebbero di restare bloccate per diciotto mesi, sostengono le associazioni di categoria. p. cer.

Persone citate: Augusto Rollandin, Giovanni Rabino, Natale Carlotto

Luoghi citati: Aosta, Valle, Valle D'aosta