Lagorio: la legge dovrebbe servire a programmare

Lagorio: la legge dovrebbe servire a programmare Lagorio: la legge dovrebbe servire a programmare ROMA — Prima di procedere all'insediamento del Consiglio Nazionale dello Spettacolo (57 componenti, presieduti da Sergio Zavoll), il ministro Lagorto ha Ieri fatto 11 punto sul riassetto legislativo dell'intero settore, il Consiglio nazionale e l'Osservatorio dello spettacolo, unitamente al Fondo Unico (triplicate le risorse dell'83, 700 miliardi nell'85 e 800 nell'86). costituiscono le novità della «legge madre», quella finanziaria, per le attività della musica, danza, teatro e cinema. •La "legge madre"—spiega il ministro Lagorto — mira a sospingere tutti i settori verso una programmazione pluriennale, obbiettivo legato appunto al Consiglio nazionale, che è un organo autonomo di proposta e di suggerimento per tutti i settori, e all'Osservatorio, che è una guida computerizzata destinata a dare allo Stato la possibilità di verificare come vengono spese le sovvenzioni. £.'Osservatorio dello spettacolo dovrebbe cominciare a funzionare dalla prossima estate.. Per le «leggi figlie», dopo il primo maggio la Comissione pubblica istruzione del Senato (relatore il socialista Covai t a) comincerà la discussione sulla legge dello «spettacolo dal vivo» (musica, danza e teatro) e entro maggio il ministro conta di ultimare la formulazione dell'articolato della legge per il cinema. •Non sarà facile — osserva Lagorto — ottenere il "concerto" da parte del ministro delle Finanze poiché sono previste agevolazioni fiscali per incoraggiare la ripresa dell industria cinematografica nazionale'. Una ripresa che sembra già avviata: nell'85 in Italia sono stati prodotti 86 film con un investimento di 140 miliardi e progettati per il 1986, 210 film con un investimento di 327 miliardi». L'ipotizzato incremento degli investimenti cinematografici si deve collegare alle agevolazioni fiscali che la «legge madre» riconosce a chi reinveste, nel settore, gli utili percepiti». •Per la legge sullo spettacolo dal vivo — aggiunge il mi' nlstro — ci sono pareri critici, ma la maggioranza è favorevole». L'ottimismo del ministro (nel foyer del Teatro dell'Opera, dove è avvenuta l'Investitura del Consiglio nazionale dello spettacolo) non era condiviso dai rappresentanti della prosa e della musica Tra l'altro sul Consiglio nazionale dello spettacolo (di' settato ieri da Fellini, Strehler, Berto e Petrassi. tra i personaggi più noti) pendono tuttora quattro ricorsi al Tribunale Amministrativo del Lazio, promossi da istituzioni professionali e culturali. ' •Nella proposta iniziale — sottolinea il ministro — il Consiglio nazionale doveva riunire 25 uomini di cultura, poi abbiamo portato t componenti a 57. Con il tempo penso di attuare una ulteriore revisione per rimediare alle esclusioni di alcuni organismi trascurati». Ernesto Baldo

Persone citate: Berto, Ernesto Baldo, Fellini, Lagorio, Petrassi, Sergio Zavoll, Strehler

Luoghi citati: Italia, Lazio, Roma