Jonasson, una stella per la Duras

Jonasson, una stella per la Duras Incontro con Fattrice che interpreta «Suzanna Andler» dal 6 maggio a Genova Jonasson, una stella per la Duras Torna a recitare in Italia dopo due anni e mezzo - D Teatro di Vienna le ha dato il permesso «per amore verso Strehler» MILANO — Il Teatro di Genova, ospite d'onore, Ieri, del Piccolo. .Siamo felici di essere nel pili glorioso teatro italiano, con li quale collaboriamo per la messinscena di Susanna Andler, di Marguerite Duras, nella traduzione di Natalia Gimburg.: esordisce Ivo Chiesa. A sinistra, Susanna Marcomeni; a dèstra, Andrea Jonasson; poi, lo scenografo Ezio Frigerio che torna a Genova dopo 26 anni, Krizia. che ha firmato gli abiti deUe attrici, e il regista Marco Sclaccaluga. Atmosfera pacata, solida, orgoglio delle cose fatte in anni di lavoro. «Do tempo il nostro teatro è il centro di lettura copioni più sistematico, assiduo, costante; prosegue il direttore. Dal confronto fra centinaia di autori europei e americani, mirato alla scelta di un'opera sul mondo contemporaneo, è emerso 11 testo della Duras. Sia per questa commedia, sia per Intermezzo di Giraudoux, chiarisce Ivo Chiesa, la collaborazione fra i due teatri è strettamente artistica, parlare di coproduzione non è esatto. ' Susanna Andler debuttera il 6 maggio, a Genova; nella stagione prossima sarà a Milano, dove la compagnia genovese tornerà, con altre produzioni, all'Elfo e al San Babila. •Fin dalle descrizioni in didascalia, ho visto in Susanna la Jonasson e nessun'altra-, aggiunge Chiesa. Lei sorride, sussurra: .Chissà poi perché-. Vestito a giacca molto morbido, giocato su righe'e toni fra l'avorio e il beige. Capelli rossi, lunghi, mossi, scriminatura al centro. E.quegli straordinari occhi chiari, grandi, luce miss imi; all'Ini' zio pensi a copiose immissioni di collirio, ma non dev'essere vero, perché le ore passano e gli occhi continuano a scintillare. Andrea torna in Italia dopo due anni e mezzo; 11 teatro nazionale di Vienna, per cui lavora, ha avuto parecchi problemi nel concederle un'Interruzione. .Lo ha fatto per l'amore verso l'Italia, versa Giorgio e ona^c^H ver^ Ivo-, dice. Ha una voce 'Sospesa», anche per il modo di costruire le frasi, di porgerle. •Giorgio» è Giorgio Strehler: ammirato da una vita, amato per anni, sposato. Una storia chiusa con amarezza, con molto pudore. •Devo ringraziare Ivo e Giorgio. Ringrazio Giorgio per tutta la vita, per avermi dato la possibilità di recitare tn un'altra lingua. Così si fa una piccola Europa. Magari ora si studierà anche una collaborazione con il mio teatro di Vienna, e sarà un'altra piccola Europa: Lo disse anche Strehler, qualche tempo fa, a proposito del suol Impegni a Parigi: noi che facciamo teatro In lingue diverse, affermò, contribuiamo a costruire l'Europa. Un concetto che al regista è caro, lo ripete. .Non posso spiegare troppo del mio personaggio — prosegue Andrea — è come una persona che sta per nascere. Chissà come sarà-. Parla continuando a sorridere e a stringersi al petto 11 copione, nero. Del testo di Marguerite Duras — il permesso per la cui rappresentazione e stato dja^sdauVautrice dopo lungWUtrattativa: lei avrebbe preferito la messinscena di una versione successiva della stessa commedia — parla 11 regista. -E' un dramma senz'azione — dice Sclaccaluga — nel senso che questa avviene al di sotto delle parole che vengono pronunciate: tutto è in progressiva approssimazione di frammenti di discorsi amorosi, in un ininterrotto pulsare di sollecitazione psicologiche non enunciate-. Ambiente: una villa sulla spiaggia di Saint-Tropez, mentre l'inverno sta per finire. Personaggi e trama: una donna «molto femminile, dolce, con uno sguardo triste-, affascinante e fedele (Andrea Jonasson), sposata a un uomo ricco, brillante e infedele, visita la casa, insieme con un agente Immobiliare amico di famiglia, (Adolfo Fenoglio), per affittarla nell'estate. Da pochi mési lei ha, con un giovane giornalista (Luca Barbareschi), una relazione fra verità e menzogna. C'è anche l'incontro con un'amica minuta, piccante, intrigante (Susanna Marcomeni), che è stata una delle amanti del marito, del quale si sente soltanto la voce (Ugo Maria Morosi), durante una lunga telefonata. E' la storia di un giorno di vita, «di quel tempo dell'attesa, talvolta irreale, che chta miamo il presente-. -Ma anch'io — conclude Sclaccaluga — con l'umiltà e la presunzione dei registi, penso che a uno spettacolo non occorrano parole: saprà spiegarsi da sé-. Ornella Bota