Morto il commediografo Arbuzov rivoluzionario, ma con prudenza

Morto il commediografo Arbuzov rivoluzionario, ma con prudenza Mosca, la sua scomparsa è stata annunciata «con profondo dolore»: aveva 78 anni Morto il commediografo Arbuzov rivoluzionario, ma con prudenza U" MOSCA — E' morto a Mosca il drammaturgo Aleksei Arbuzov. La sua scomparsa è stata annunciata con «profondo dolore» dalla direzione dell'Unione degli scrittori dell'Urss, di cui Arbuzov faceva parte dal 1934. La prima commedia di Arbuzov rappresentata in Italia fu Accadde a Irkutsk. Era il 1961 e 11 nome di Arbuzov era una specie di enigma. Se ne parlava come di un innovatore, se non proprio di un rivoluzionario; ma si diceva anche che fosse un epigono di Cecov e, in alcuni casi, un orecchiante di Bernard Shaw.JL'ppftartippft sulle noa Ir¬ kutsk confermò molte opinioni e dissipò alcuni equivoci. Quella commedia, allestita da Italo Alfaro che volle in¬ terpretarla con Walter Maestosi, portava in scena le passioni, i conflitti, gli eroi negativi che il pubblico occidentale non si attendeva da un testo sovietico. Descrivendo 1 sentimenti collettivi di alcuni operai nei riguardi del loro lavoro, Arbuzov entrava nel cuore del realismo socialista e lo reinventava con venature malinconiche, a tratti pessimistiche (e già questo era abbastanza rivoluzionario). Ma la rottura operata da Arbuzov non fu di carattere ideologico, ma formale. Non era la rivoluzione delle avanguardie storiche (Majakovskij, anni prima, aveva fatto pen alt^;,neWSP^8fi%P dire, unafscWS? sa 'revisione tecnica della drammaturgia ottocentesca: forti elisioni del dialogo, flash-back, reintroduzione del coro. In Unio¬ ne Sovietica questi elementi suscitarono fortissima impressione, ma da noi l'entusiasmo fu molto più contenuto. Quando, nel 1967, all'Eliseo di Roma andò in scena La promessa diretta dà Valerio Zurlini, interpretata da Giancarlo Giannini, da Anna Maria Guamleri e da Giulio Brogi, scene di Franco„Zeffirelli, non mancò chi arricciò il naso. Cadeva un mito? Non proprio, anche se bisogna riconoscere che, in fondo, Mosca non aveva tutti i torti. Arbuzov era scrittore non oi so, ma' con -prudenza. '„. borghése profondamem serito nel regime è la critica mossa dai suoi personaggi agli eroi e agli eroismi era abbastanza rispettosa. Tuttavia gli va riconosciuta una qualità umana ed esistenziale che lo portava a trasalire dinanzi al tempo che passa, a desiderare il paradiso perduto che contrapponeva ad un avvenire che presentiva oscura Con La promessa (altrimenti nota come II mio povero Marat) Arbuzov dimostrò di saper sfiorare i temi epici della guerra per giungere alla realta che sentiva più sua, e cioè alle ragioni degli individui che dibatteva con giusta misura stilistica e umana. Forse è vero che con Arbuzov è nato il teatro commerapyietlco^^portabUe che véro che quella sua commercialita si nutriva d'un fondo di autentica e scarsamente eroica poesia, o. g.

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