Musselli: Moro non sapeva del contrabbando petroli

Musselli: Moro non sapeva del contrabbando petroli Al processo di Torino la vicenda di tangenti per miliardi Musselli: Moro non sapeva del contrabbando petroli TORINO — -Ti do le ultime notizie, hanno arrestato anche Freato*. -Freato... E' un guaio grosso, non vorrei che avesse spesò qualcuno dei miei assegni per attività politiche il Moro, da quegli assegni si può risalire al contrabbando Slamo nell'estate dell'83. Da una cabina pubblica in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, Aldo Magnelli, figlioccio e pupillo di Bruno Musselli, informa il petroliere, latitante a Santiago del Olle, sul clamorosi sviluppi dell'Inchiesta del giudice torinese Vaudano: sono stati arrestati 11 generale Donato Loprete, ex capo di stato maggiore della Finanza, e Sereno Freato, ex consigliere politico dell'on. Aldo Moro. Un orecchio indiscreto li ascolta e tende la trappola. Musselli decide di tornare In Europa, a Las Palmas, nelle Canarie: alla scaletta dell'aereo ci sono tre finanzieri con le manette. Quando Ieri, al processo per lo scandalo petroli, si rileggono le frasi delle telefonate registrate, Musselli è molto imbarazzato, comincia a sentirsi male, la voce si incrina, scuote la testa disperato: *Non posso tollerare che si dicano certe cose, presidente, permette che prenda una pastiglia? Mi sento male. Non vorrei essere frainteso. Giuro sui miei figli che Moro non sapeva nulla del contrabbando». Pres. Aragona: -Stia calmo, Musselli, non c'è nulla da fraintendere, la telefonata chiara. Lei era preoccupato per gli assegni dati a Freato, utili in nero del contrabbando della "Sipca". Temeva che Freato avesse speso quelle somme per attività politiche della segreteria Moro, coin¬ volgendo cosi lo stesso statista. Ma lei dice che Moro non sapeva del contrabbando, non è vero?» Musselli si passa la mano sul viso: «Nel modo più assoluto è proprio come dice lei, presidente. Moro non ha mal saputo di quegli assegni: Interviene il difensore di Musselli, avv. T «manna: «li mio cliente è convinto di essere stato tradito dal suo figlioccio. Ma le cose non sono andate cosi. Il maresciallo della Finanza, Celotto, ha fatto ti doppio gioco. La Finanza aveva messo sotto controllo quella cabina per un traffico di droga dall'America Latina. Fu il maresciallo, che aveva lavorato con il giudice Vaudano nell'inchiesta sullo scandalo petroli, a individuare il rifugio del latitante: Musselli, ripresosi dal malore di prima, dice: «Aron ci credo. Con tutte le cabine che ci sono a Milano, figuriamoci se proprio quella doveva essere sotto controllo: è semplicemente ridicolo! Comunque, non ha importanza, perché mi sarei costituito». I «commenti» di Musselli, sentiti a tre anni di distanza, diventano molto ìmbarazzan ti per Sereno Freato: stando alla telefonata, gli assegni erano 1 pagamenti in nero degli utili del contrabbando e non la restituzione del «conto politico, della segreteria politica di Moro, chiuso in Svizzera .nell'estate del "76 da Musselli per fare un piacere all'amico Freato. La posizione di Freato si fa ancora più difficile perché il suo nome rimbalza In un altro episodio di corruzione svelato l'altro ieri in aula da Musselli: una tangente di un miliardo e 200 milioni, versa ta nel '73 all'ex presidente dell'Agip, Angelo Pileri, che gli aveva fatto ottenere una grossa fornitura di gasolio da autotrazione. Una trancile di 420 milioni. In assegni circolari, sarebbe finita ai segretari amministrativi di tre partiti, de, psl, psdi. Ieri è stato acquisito agli atti del processo l'interrogatorio di Pileri, già sentito dal giudice Vaudano come Indiziato di concussione. •Nel 73, quando ero direttore generale dell'Agip — si difende Pileri —, conobbi Musselli tramite Freato. Fu Freato a patrocinare l'affare... H petroliere mi disse che finanziava alcune correnti democristiane, in particolare quella di Moro, parlava anche di parlamentari piemontesi e della corrente di Donat-CatUn, di cut mi pare fosse amico o si dichiarasse tale: Dopo aver negato che fosse stata pagata una tangente, Pileri ha ammesso: •Prendo atto che la trancile di assegni per 420 milioni all'ordine del nome di fantasia Antonio Rossini è terminata a partiti politici, de, psl, psdt... Musselli non II ha dati a me, ma a qualcun altro... Il "discorso" lo aveva fatto ad una persona di Milano, al massimo livello, forse il dottor Cefis o l'Ingegner Girotti. Era notorio che per le forniture si pagasse un prezzo in nero. Ricordo che Musselli disse: "Quel cretini hanno voluto degli assegni".. Claudio Cerasnolo

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