Alla Volkswagen II 5% Olivetti

Alla Volkswagen II 5% Olivetti In cambio della Triumph-Adler e di un ulteriore investimento (in tutto 400 miliardi) Alla Volkswagen II 5% Olivetti Un aumento dì capitale riservato al nuovo socio - La casa tedesca avrà un rappresentante nel consiglio di amministrazione - La società di De Benedetti passa dal 27% del mercato europeo dell'informatica ad oltre il 39% - Il dividendo della capogruppo salito a 320 e 340 lire MILANO — L'Olivetti (giro d'affari consolidato di 6140 miliardi di lire nell'85) ha rilevato le azioni della tedesca Triumph-Adler Ag (nel 1985 giro d'affari di 1629 milioni di marchi, ovvero circa 1200 miliardi di fatturato e diecimila dipendenti). Intanto, per la capogruppo, il dividendo sale a 320 lire per le azioni ordinarie (contro 275) e a 340 lire per le risparmio (contro 295). Ma la notizia riguarda l'asse Olivetti-Volkswagen siglato proprio nei giorni dell'esordio della Buitoni France alla Borsa di Parigi. Si tratta, per due motivi, di una nuova e impegnativa scommessa per Carlo De Benedetti. Innanzitutto perché la Triumph (posseduta dalla Volkswagen di Wolfsburg) è in grave crisi industriale, tanto che la perdita 1985 ammonta a circa 73 milioni di marchi (quasi 50 miliardi di lire). Secondo, perché, dopo l'operazione AT&T. nell'Olivetti entra un secondo azionista di minoranza dì rilievo mondiale: la Volkswagen Ag che acquisirà, a un prezzo oscillante tra le 18 e le 21 mila lire (secondo la quotazione di Borsa) il 5% del capitale ordinario Olivetti, ovvero 20 mi lioni di titoli. «Afa la Volkswagen — ha dichiarato ieri sera a Milano Carlo De Benedetti — non entrerà nel sindacato di voto*. Quel che è certo è che la Volkswagen (al contrario di indiscrezioni degli ultimi giorni) limiterà la sua partecipazione in Olivetti al 5fi mentre molti a Wolfsburg speravano in una quota vici na al 10%. Secondo, il conferimento della Triumph Adler non esaurirà l'impegno dell'alleato tedesco. L'investi mento della casa automobilistica nella società di Ivrea oscillerà attorno ai 400 miliardi di lire. Le azioni, secondo una regola storica della gestione De Benedetti, deriveranno tutte da un aumento di capitale riservato al nuovo socio, con rinuncia degli altri azionisti (ma per i dipendenti, all'assemblea dell'i 1 giugno, sarà proposto un aumento di 10 milioni di azioni risparmio non convertibili). Al di là delle strette implicazioni industriali, l'annuncio di Ivrea è destinato a sconvolgere le fantasie di Piazza Affari. E' facile prevedere che il mercato mobiliare accoglierà con favore la notizia che Carlo De Benedetti, alla guida di una società (l'Olivetti) che già controlla il 27% del settore europeo delle tecnologie dell'informazione, si accinge ad applicare la sua cura alla Triumph Adler (12,3% del mercato). Ma l'indicazione clamorosa è un'altra: Carlo De Benedetti, lanciato alla guida della francese Valeo e attivo nel settore della componentistica auto, ha siglato un accordo con una delle maggiori e più gloriose società mondiali. L'alleanza tra l'Olivetti e la Volkswagen è stata resa ufficiale dopo l'approvazione congiunta del consiglio di vigilanza della Volkswagen e di quello Olivetti. Sono bastate due ore, ieri pomeriggio, perché a Ivrea Carlo De Benedetti illustrasse ai consiglieri i termini di un accordo che proietta la multinazionale italiana in una alleanza destinata a 'Collocare l'Olivetti in un mercato nuovo tra quelli che formano il mercato globale-, come aveva accennato il manager a una rivista inglese nei giorni scorsi. In seguito all'accordo. l'Oli- vetti avrà in consiglio un rappresentante della Volkswagen. Inoltre, la casa tedesca, una volta definito il valore esatto delle azioni Olivetti, dovrà comunque sborsare una cifra notevolmente superiore all'importo dell'investimento Olivetti in Triumph Adler. L'accordo tra i due colossi dell'industria europea si completa cosi: Olivetti acquisirà negli Usa le attività Triumph-Adler ma rimangono escluse due società, la Triumph Adler North America di Hartford e la Pertec Computer di Los Angeles per cui sono previsti accordi di collaborazione. Ora (dopo gli assensi delle autorità tedesche e americane) l'intesa diventerà effettiva. L'Olivetti si accinge all'impresa tedesca in piena salute. Il fatturato (consolidato) ha raggiunto i 6140 miliardi con una crescita pari al 34% mentre il risultato netto consolidato (da 356 a 503 miliardi) registra un incremento percentuale (rapporto tra utile e fatturato) dal 7,8% all'8,2%. I debiti sono scesi da 319,3 miliardi a 190 miliardi con un'incidenza pari all'8,3% sul patrimonio (da 1958 a 2280 miliardi nell'ultimo esercizio). Intanto la ricerca è salita a 284 miliardi e gli Investimenti a 466 miliardi mentre il personale è tornato a salire: 1800 persone in più per un totale di 48.944 dipendenti. La capogruppo Olivetti ha realizzato un fatturato di 3487,4 miliardi (+36,6%) e un utile di 329,5 miliardi, con un aumento del 39%. Ugo Bertone • BUITONI — La quotazione del titolo Buitoni alla Borsa di Parigi, avvenuta oggi, è stata accompagnata da un'offerta di azioni al pubblico. La richiesta di azioni è stata pari à 24.274.280 titoli contro un'offerta di 140.000 titoli. I futuri azionisti hanno cioè versato, come prescrive la legislazione tran cese, 7 miliardi di franchi (circa 1.400 miliardi di lire) per poter partecipare all'operazione. Poiché 11 regolameli to della camera sindacale (la borsa francese) non permette di servire il mercato In misura inferiore a 0,8 titoli ogni cento richiesti, il consorzio di banche che garantisce l'operazione ha deciso di mettere sul mercato la totalità della sua riserva. Chi domina nell'informatica Le maggiori società europee di tecnologia dell'informazione 1 Olivetti 2 Siemens 3 Bull 4 ICL 5 Nixdorf 6 Ericsson 7 Philips 8 Triumph-Adler « Fatturato 1985 variazione (millonl di dollar)) * ariaaone 3197 27,1% 2954 21,5% 1792 15,1% 1335 6,5% 1333 16,0% 1227 9,3% 1175 7,8% 837 12,3% ' Fatturato di 553 milioni dì dollari, piers, Pertec. Tana Leasing. escludendo Rovai Co- Il presidente dell'Olivetti, Carlo De Benedetti