Silenzio a Parigi di Barbara Spinelli
Silenzio a Parigi Silenzio a Parigi (Segue dalla 1* pagina) che ostUe a rappresaglie militari se è Parigi a farle —, ma tanto più inconsistente si rivela U potere presidenziale. Quanto a Chirac, le manovre mitterrandiane lo danneggiano, I partiti che lo appoggiano sono divisi, i giscardiani difendono Reagan, e veementi sono le proteste dell'anima democristiana della maggioranza, impersonata da Lecanuet. Non solo: per il momento, la Francia ha dissipato un sicuro prestigio, in Europa e nel rapporti con l'America. In Europa la sua figura di leader si appanna, e l'era dei Pershing — che vide l'Eliseo esporsi in prima linea garan< te e guida di una Germania paralizzata — d'improvviso si conclude. Nel negoziato comunitario il governo france- se non era distinguibile dagli altri, eccezion fatta per l'Inghilterra: interessate come essi a salvaguardare gli interni compromessi di «coabltazione». Un compromesso solo in apparenza gollista: dettato, in realtà, dalla logica nazionalista (per metà filoaraba, per metà antiamericana) che negli Anni Settanta impregnò la diplomazia di Pompldou. Non c'è da meravigliarsi dunque che i rapporti con l'America ne risentano, e si squilibrino.-Vero è che Washington mostra più incomprensione nei confronti deUa singolarità francese» di quanto sia avvenuto in passato. Che Reagan punta a dividere non solo i Paesi europei, ma le stesse maggioranze che vi governano. Ma alla nuova sfida americana Parigi ancora non ha trovato risposta. Anzi, sta facilitando l'abbandono della partnership kennedyana (dell'alleanza fra eguali, tra Usa ed Europa) e il ritorno all'uso egemonico dell'Alleanza. Può darsi che, a Tokyo, Parigi rialzerà la voce: Reagan sostiene che gli europei sono adesso decisi a discutere sul serio. Anche sulle ipotesi militari. E su misure più severe contro U terrorismo Ubico. Può darsi. Ma non sarà stata l'Europa — o la Francia — a prendere l'iniziativa. L'iniziativa è presa oggi oltre Atlantico, applicando nei confronti degU alleati la consumata dottrina del divide et impera. Barbara Spinelli
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