Craxi propose a Reagan misure anti-Gheddafì

Craxi propose a Reagan misure anti-Gheddafì Craxi propose a Reagan misure anti-Gheddafì (Segue dalla 1* pagina) forma ufficiosa, hanno consentito di ricostruire questo passaggio delicato delle relazioni tra Roma e Washington, che si riferisce al momento di maggior tensione nel Mediterraneo, e cioè all'Imminenza dell'attacco Usa alla Libia. E' il passaggio che riguarda l'«ipotesl-Nato>: e bisogna risalire al colloquio Craxi-Walters (Andreotti era assente, perchè stava rientrando in Italia, e avrebbe visto rinviato di Reagan solo più tardi a Ciampino). neUe ore «calde» in cui Washin gton informava gli alleati di aver ormai deciso la prova di forza. l'Europa tentava un'estrema dissuasione e i bombardieri si preparavano a decollare. Anche in quel colloquio. Craxi chiese agU Usa di intensificare l'iniziativa politico-diplomatica, puntando verso l'Isolamento di Oheddafi. Walters rispose che «il tempo era ormai esaurito'. Poi aggiunse che l'Occidente rischiava di mostrare la sua debolezza davanti al pericolo Gheddafi. e citò l'esempio storico di Hitler. Craxi, a questo punto, obiettò che la macchina bellica Ubica non poteva essere paragonata a quella hitleriana. Ma poi — secondo le indiscrezioni dei suoi più stretti collaboratori — il presidente del Consiglio giocò la carta-Nato, sostanzialmente ten- tando un «rilancio» politicomilitare per bloccare l'attacco americano che si profilava ormai certo. Se 11 paragone è con Hitler — ha detto In sostanza Craxi a Walters, secondo la ricostruzione di Palazzo Chigi —, se cioè gU Usa ritengono che il terrorismo internazionale può minacciare cosi pesantemente l'Occidente, allora deve essere investita l'Alleanza atlantica: è questa la sede giusta per valutare un «attacco» di questa portata e per decidere, se sarà U caso, una risposta comune. E' stata una mossa tattica per prendere tempo? 81, dicono le fonti di Palazzo Chigi, una mossa per proseguire ancora una riflessione, senza passare alle bombe. Ma non un diversivo strumentale: •Nessuno può negare — ci ha detto ieri U consigliere diplomatico di Craxi — che un'azione terroristica concentrata sui Paesi della Nato sarebbe tanto pericolosa quanto un attacco tradizionale, previsto dal trattato atlantico: Resta 11 fatto che quatta ipotesi avanzata da Craxi, estrapolata dal contesto deUo scenario» In cui l'aveva calata U presidente del Consiglio in alternativa al bombardamento Usa, ha portato all'equivoco con Washington. OU americani hanno rivelato U «doppio binario» europeo per bloccare le polemiche di questi giorni, per rispondere ad alcune Iniziative che H avrebbero irritati (come l'ipotesi avanzata da Craxi di rinegoziare lo status deUa base americana a Lampedusa) e anche per rilanciare nel vertice di Tokyo tra Reagan e gli altri leader una iniziativa comune «pesante» nel confronti della Libia: si parla di un blocca navale, ma Reagan non ha escluso di verificare in Giappone -se siamo arrivati o no» al punto dell'.anione militare coordinata e congiunta risolutiva: La precisazione ufficiale e la spiegazione ufficiosa di Craxi dell'equivoco nato con Walters può essere intesa anche come una risposta anticipata a Tokyo. Ezio Muro