A Napoli ultimatum del pci entro un mese giunta a sei

A Napoli ultimatum del pei entro un mese giunta a sei Per ora intesa solo sulla fine delle gestioni speciali A Napoli ultimatum del pei entro un mese giunta a sei NAPOLI — Un mese di tempo per scoprire se la città potrà avere un governo: dopo le dimissioni formali della giunta, il primo incontro tra i sei partiti chiamati a formare una difficile maggioranza si è svolto ieri mattina, nel salone di un albergo sul lungomare. Le prospettive non si direbbero incoraggianti: i liberali continuano a dichiararsi contrari ad ognj ipotesi di goyer,'fiaricó dèi "peli democrl- stiani e socialisti paiono ancora divisi. Se entro il 19 maggio non saranno stati eletti sindaco e assessori — ha detto uscendo dalla riunione Umberto Ranieri, segretario provinciale del pei — i comunisti napoletani non prenderanno parte ad alcun nuovo incontro fra partiti». Il 19 maggio saranno trascorsi esattamente trenta giorni dall'ufficializz(?.zionei<U un vuoto di potere che.nella realtà si trascinava da mesi: l'impressione è però che questo termine servirà più per affinare le armi in vista di un commissariamento, e quindi di nuove elezioni, che per tentare un accordo. • Questo primo incontro — è l'opinione di Franco Picardi, socialdemocratico, già sindaco di Napoli — è servito a definire tempi e metodi di lavoro. Mi chiedete come andrà a finire? Credo sia inutile, adesso, azzardare previsioni». Leggermente più ottimista sembra Giuseppe Riccardi, capo gruppo del psi: la riunione, dice, è stata «utile e positiva», anche se non pare proprio che dalle tre ore e mezzo passate a discutere intorno a un tavolo siano emerse prospettive nuove. Piuttosto, accanto a quello della governabilità, è riemerso un problema di non poco conto, quello del commissariamenti. Napoli, è la tesi dei comunisti, deve il suo immobilismo anche al fatto di essere una città espropriata di poteri. Il ricorso sempre più massiccio alle gestioni commissariali (per la ricostruzione, g)i interventi edilizi, il dopo Casmez, l'area flegrea) ha sovrapposto al Consiglio comunale, di per sé paraliz¬ zato, una serie di super-uffici attraverso cui passano le autentiche decisioni. Con la fine di aprile sindaco e presidente della giunta regionale cesseranno dal ruolo di commissari per la ricostruzione in città e nella provincia, e per i comunisti il segretario cittadino Berardo Impegno ha già dichiarato che, .se c'è la volontà di prorogare ancora: le- gestioni commissariali. : discutere di giunta a.sai saràinutile.. Almeno su questo, tra i partiti sembra esistere un certo accordo: .Anche noi siamo contrari ad ulteriori proroghe — dice Ugo Grippo, coordinatore cittadino della de —. Bisognerà studiare formule e procedure nuove». Questa mattina i politici na poletanl si incontreranno nuovamente per trovare un punto d'incontro su questo problema: per domani è in programma una nuova riunione a Roma, presente anche il ministro Zamberletti. Il resto, la possibilità cioè di varare un governo di prò granulia, resta affidato ad un futuro sempre più incerto. Nel psi, al sindaco uscente Carlo D'Amato, che per primo ha lanciato la proposta, si oppone la maggioranza del partito. La de, guardinga, non ha ancora espresso una posizione definitiva. Al momento, i soli ad aver dichiarato chiaramente le proprie intenzioni sono i liberali. Il segretario provinciale Renato Ponari lo ha ribadito anche ieri: .Per il momento noi partecipiamo a queste riunioni sul programma, ma non siamo per nulla interessati ad un governo a sei con il pei..

Persone citate: Berardo Impegno, Carlo D'amato, Franco Picardi, Giuseppe Riccardi, Renato Ponari, Ugo Grippo, Umberto Ranieri, Zamberletti

Luoghi citati: Napoli, Roma