Strage sventati a Beirut Ovest Disinnescate due autobomba
Strage sventati aB"eir«t Ovest Disinnescate due autobomba Scontri.sulla linea verde, continuano le partenze degli occidentali Strage sventati aB"eir«t Ovest Disinnescate due autobomba BEIRUT — Strage sventata nella zona Ovest della citta, controllata dai musulmani. Un'auto, carica di 350 chili di tritolo, doveva esplodere nel quartiere di Spinis, vicino a una postazione della milizia che assicura la tregua tra le varie fazioni e che ieri aveva scortato 35 occidentali fuori dal settore orientale. Per fortuna l'attentato è stato scoperto in tempo e gli artificieri hanno disinnescato l'ordigno prima che saltasse. La notizia si è diffusa mentre nella zona Ovest il primo ministro Karame stava presiedendo una riunione sul problema della sicurezza. Secondo la radio Voce della montagna il proprietario dell'auto sarebbe stato arrestato. Nel pomeriggio la radio ha annunciato che una seconda carica esplosiva è stata ritrovata in un'auto parcheggiata vicino a un super-mercato a Hamra, il centro commerciale di Beirut Ovest. Era da gennaio che la zona musulmana della città non era teatro di attentati con auto-bomba. Il 9 gennaio una vettura era saltata vicino alla residenza del premier Karame. Pocht giorni dopo un'altra esplosione aveva ferito molte persone nel campo palestinese di Bourj-Brajneh. Bersaglio di numerosi attentati è stata invece la zona cristiana, dove complessivamente sono esplose undici auto bomba causando numerose vittime. Sulla «linea verde» che divide la citta ieri è stata un'altra giornata di fuoco: per molte ore le artiglierie cristiana e musulmana si sono scambiate pesanti bombardamenti. Nonostante i rischi e il blocco della linea verde l'esodo degli occidentali è continuato. Nel settore Ovest ormal gli stranieri rimasti sono soltanto qualche decina. La maggior parte sono insegnanti che non escono però dalle università, dove sono «protetti» dalle milizie for< mate dal loro allievi. Tra i docenti che non sono ancora partiti ci sono olandesi, inglesi, francesi e, sembra, anche due o tre americani. Dieci insegnanti francesi hanno iniziato uno sciopero chiedendo alla loro ambasciata di poter lasciare il Libano, ma con precise garanzie. Un docente ha raccontato ai suoi allievi di essere stato •avvertito. che se avesse lasciato l'incarico non avrebbe poi trovato un lavoro in Francia. Una ventina di stranieri, in gran parte inglesi, si è imbarcata ieri per Cipro. Domenica quanto restava della colonia britannica, una quarantina di persone, ha lasciato in segreto e sotto scorta la zona Ovest. Un giornalista ha spiegato che essere inglese significava candidarsi al sequestro o all'uccisione: •Abbiamo dovuto barricarci in casa e seguire le istruzioni della Bbc come si faceva in tempo di guerra.. Continua il mistero sulla sorte del due inglesi sequestrati, il giorna- lista Alee Colici, in un primo tempo scambiato per l'ostaggio americano ucciso, e il reporter John McCarthy. Nella Università americana, un tempo l'ateneo più prestigioso della città, non sono rimasti più di dodici insegnanti. Il leader dei drusi, Jumblatt, che ha studiato in questa università, ha ribadito le accuse a chi, con l'uccisione di ostaggi e le minacce agli stranieri, vuole trasformare la città in un deserto. Jumblatt .ha parlato di «certi Stati arabi che perseguitano gli stranieri in Libano mentre gli garantiscono protezione sul loro territorio.. L'ex presidente Chamoun ha annunciato che da metà di maggio verrà aperto un aeroporto a Halat nel settore cristiano, con una pista di 1200 metri adatta per aerei in grado di portare 120 persone. Finora i collegamenti aerei dipendevano dallo scalo intemazionale che si trova nella zona musulmana.
Persone citate: Chamoun, Hamra, John Mccarthy, Jumblatt
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