Prezzi dì fantasia di Renato Cantoni

Prezzi dì fantasia Prezzi dì fantasia La Borsa non cessa mai di stupire. Dopo lo scrollone di martedì 8, che aveva impressionato molti neofiti, sono state sufficienti poche riunioni per recuperare il terreno perduto. Venerdì 11 cadeva la risposta premi, che e stata superata senza grandi difficoltà: solo i contratti stipulati nelle ultime settimane sono stati abbandonati. I riporti di lunedì non hanno creato alcun problema e il giorno successivo il mercato è partito a gran carriera, nonostante i drammatici avvenimenti nell'area del Mediterraneo. I rialzi sono continuati ininterrottamente e nelle prime quattro sedute del mese borsistico di maggio l'indice ha messo a segno guadagni per il 10% circa. Ormai gli operatori e la clientela guardano solo a Piazza degli Affari e nulla li distrae, nemmeno le notizie che in altri tempi avrebbero creato momenti di vuoto in attesa di veder chiarita la situazione politica e militare internazionale. Del resto lo stesso fenomeno, sia pure su scala più ridotta, è stato rilevato anche a Wall Street. Tokyo e nelle maggiori Borse europee. La febbre speculativa ha coinvolto un numero crescente di risparmiatori, che spesso non vanno per il sottile nelle loro iniziative e acquistano a prezzi di fantasia titoli che provocheranno amare delusioni quando il ciclo rialzista sarà concluso. Gli ordini di compera provengono da tutte le direzioni: dall'estero, dai Fondi comuni, dai gestori di patrimoni e da una miriade di «borsini» che sono la felicità di moltissimi apprendisti stregoni della finanza. I maggiori esperti e gli agenti di cambio scuotono la testa preoccupati, ma nulla per il momento c possibile fare per calmare i bollenti spiriti. < Nel frattempo si moltiplicano le convocazioni di assemblee straordinarie per approvare imponenti aumenti di capitale e offerte pubbliche di nuove azioni che saranno poi inserite nel listino ufficiale. Si tratta, grosso modo, di una decina di migliaia di miliardi di nuovo materiale che in gran parte è destinato agli azionisti di minoranza. Non per nulla proliferano le azioni di risparmio, collocate con grossi sovrapprezzi. Sarà sufficiente questa alluvione di nuove iniziative per aumentare la circolazione di titoli in modo tale da superare quelle strozzature che sono all'origine di tante irregolarità e improvvise impennate dei corsi? Va altresì posta grande attenzione a quante accade per i Fondi comuni di investimento: se l'afflusso di nuove sottoscrizioni, per ora ancora copiose, dovesse rallentare e nel medesimo tempo aumentassero i riscatti, si potrebbe finalmente pensare che la fase «eroica» della Borsa sia sul finire. A dire il vero, i riscatti di «parti» dei Fondi sono cresciuti notevolmente negli ultimi mesi, ma si tratta soprattutto di realizzi di Fondi monetari e obbligazionari, che vengono convertiti in Fondi più tipicamente azionari, il che è esattamente, i). con franosi. 4uant,o auspicabile. D'altra pariq . hp,-.-qòtjzje i^^raiieli^ijérlinanBarie dei giorni scorsi sono molto positive. Il governatore della Banca d'Italia ba parlato addirittura della possibilità di arrivare a un tasso di inflazione zero e le statistiche dei prezzi all'ingrosso hanno messo in evidenza impensate flessioni. Ma non tutte le disponibilità dei risparmiatori vanno verso le azioni: da qualche settimana sono attivamente richiesti titoli di Stato a reddito fisso e non. come avveniva precedentemente, Cct con rendimenti aggiustabili annualmente o semestralmente. Ciò significa che è molto diffusa l'opinione che i tassi di interesse siano destinati a scendere in misura sensibile. L'ultima emissione di Cct «convertibili» che offrono la possibilità, dopo il primo anno, di essere tramutati in Cct al 10% fisso ha avuto un successo travolgente: contro i 1500 miliardi offerti in sottoscrizione, ne sono stati prenotati 8700 e il Tesoro ha aumentato considerevolmente il quantitativo per poter soddisfare circa il 50% delle richieste. Renato Cantoni

Luoghi citati: Tokyo