L'Opec sempre più divisa
L'Opec sempre più divisa L'Opec sempre più divisa GINEVRA — I signori dell'Opec non trovano l'accordo. I ministri del petrolio dei tredici Faesi hanno ripreso ieri pomeriggio i lavori della conferenza, ma in un quadro di sostanziale scetticismo circa le possibilità di un accordo sul problema delle quote di produzione. Secondo fonti Opec, i contrasti rimangono profondi fra quanti vogliono continuare la guerra del prezzi col produttori indipendenti e quanti vorrebbero una drastica riduzione della produzione a sostegno dei prezzi stessi. Una ennesima dichiarazione In chiave pessimistica è stata rilasciata dal ministro del petrolio degli Emirati arabi uniti Mana Saeed Otaiba. E' improbabile, ha detto, che la conferenza approdi a un accordo su un tetto complessivo della produzione e su quote nazionali, accordo che «potrebbe» venire solo a giugno nella 25* conferenza ministeriale regolare del cartello, in programma nell'isola jugoslava di Brloni. «Non possiamo attenderci molto qui, forse a giugno», ha detto 11 ministro. La riunione pomeridiana del ministri dell'Opec è durata un po' meno di tre ore. Verso le 19, dal 18' piano dell'hotel Intercontlnental dove si svolgono i lavori, è sceso solo un^qjfeYP-, pe. Ai giornalisti,—^ri-, dotti in numero — che seguono la conferenza ha rivolto solo poche parole: «Tutto quello che posso dirvi è che i dibattiti riprendono domani mattina alle 11». E ad ogni successiva domanda ha ripetuto la stessa frase, più volte. Nessuna Indiscrezione è filtrata sullo svolgimento delle discussioni. Qualcuno è riuscito soltanto a raccogliere brevi frasi del ministro algerino Belkacem Nabl, secondo cui si è ancora molto lontani da un accordo. Tanto lontani che non prevede alcuno sviluppo positivo né qui a Ginevra né a Brloni, in Istria, dove dovrà svolgersi la prossima conferenza ordinaria dell'organizzazione, in giugno. • CNR — Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha avuto dal ministro della Ricerca scientifica, Luigi Granelli, l'autorizzazione al varo di 10 nuovi progetti finalizzati, da attuarsi in campi strategici avanzati per una presumibile spesa di 500 miliardi di lire, in un periodo da due a cinque anni.
Persone citate: Belkacem, Luigi Granelli, Mana Saeed Otaiba
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