Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica Fucili puntati sui cacciatori A proposito della raccolta di firme per l'abolizione della caccia: quanta superficialità, quanto pressappochismo! Si parla dei cacciatori additandoli come distruttori di uccellini ed addirittura dell'equilibrio biologico. Ma tutti questi ambientalisti che si riempiono la bocca di parolone o frasi fatte ora tanto di moda, lo sanno, o meglio, si sono mai messi dietro ad una macchina irroratrice che nebulizza fitofarmaci, diserbanti, disseccanti o pesticidi vari nei frutteti, nei campi di mais, di frumento o di erba medica? Ma lo sanno che sono questi trattamenti che fanno piazza pulita di lepri, pernici e fagiani e soffocano ed avvelenano qualsiasi altra forma di vita? Muoiono cioè formiche, coccinelle, grilli, farfalle, api e tantissime specie di animali e di insetti? Altro che i cacciatori. Aldo Persi, Tortona Contributi inutili Se un bambino tira con la fionda a un passero o ad un gatto, si dice che è un monello, che maltratta gli animali, che è senza cuore. Ma se a tirare, è un uomo, e per giunta con un fucile automatico... beh, allora è uno sportivo! E come tale va aiutato economicamente dalla collettività; non è ingiusto che lo Stato obblighi tutti i cittadini (anche coloro i quali non vanno a caccia) a sovvenzionare una pratica di nessuna utilità pubblica? Eppure, grazie alle tasse che noi contribuenti paghiamo, le associazioni venatorie ricevono annualmente fior di miliardi. Visorio Vessetti, Aligera (Va) Sofisticazioni a tavola Durante una colazione di lavoro in Baviera, fui ripetu tamente ripreso per la faccenda del vino al metanolo LI, mi si diceva, i ristoranti italiani, che stavano godendo di un momento di particolare interesse, ora a causa dello stesso venivano addirittura disertati dalla clientela tede sca. Non sapendo come nascondere tanto disagio, feci una semplice constatazione: è triste rilevare che si trovino in circolazione tanti prodotti sofisticati, mentre si deve con- tinuamente aggiornare la macchina distruttrice di notevoli raccolti agricoli; e poi aggiunsi: guardiamo il burro che si trova su questa tavola: non sarà al metanolo, ma non è neppure da latte di mucca. Le responsabilità italiane sul vino saranno molte, ma con quel po' di latte in polvere, di burro e di formaggio nei depositi Cee di Bruxelles, ce ne potrebbero essere altre di non meno preoccupanti. Luigino Ferrari, Verona Con le armi alla schiena Vorrei rispondere poche cose alla lettera della signora Vittoria Castana di Roma, pubblicata su «La Stampa» di domenica 6 aprile. Cara Signora, chieda a suo marito di portarla a caccia con lui, ma non stia con lui dietro il fucile, ma provi ad andare a caccia mettendosi dall'altra parte, col fucile nella schiena e corra poi per chilometri e chilometri sino a cadere sfinita o addentata dal cane per poter poi essere finita dal fucile di qualcuno che sa divertirsi solo cosi. Scriva poi le sue impressioni alla Stampa e ci dica se si è divertita. Anna Tribertì, Torino Pensione a ex combattente A seguito del decreto assai penato per la concessione di lire 30.000 mensili agli ex combattenti (per ora di 15.000 lire che dedotte le tasse si aggira sulle 13.500 lire!!) ho inviato domanda all'Inps in data 4 giugno 1985 con tutti i documenti relativi tramite gli appositi «Patronati» di zona che cortesemente e gratuitamente si interessano allo scopo. In data 28 marzo 1986 lo stesso Patronato mi informa che è necessario fare ricorso perché sono state rimandate a loro molte pratiche tra le quali anche la mia. Preciso che tutti I documenti, debitamente controllati, erano in ordine. Nel mio foglio matricolare risultano i miei 6 anni di militare dove è evidente... purtroppo la mia partecipazione al conflitto mondiale. Sarei lieto se l'Inps potesse dare chiarimenti che sono attesi da molti ex combattenti! 1 . Romolo Bertoldi, Torino Il pilota senza paura Non so dove abbiano attinto notizie circa i piloti italiani Frutterò e Lucentini, che in prima pagina dell'edizione de «La Stampa» di venerdì 18 aprile scrivono su «Don Abbondio in divisa da pilota» che 1 collegamenti aerei con Lampedusa sono assicurati dalle Compagnie aeree interessate alle rotte per Lampedusa su basi di «volontariato». Questa associazione, che riunisce la grande maggioranza dei piloti di linea italiani, ricorda di aver emesso l'allegato testo di comunicato stampa lo scorso 16 aprile e che lo stesso è stato diffuso dalle agenzie. Ogni altra informazione deve ritenersi non rispondente agli intendimenti deila categoria, che pure recentemente, nel corso dell'annuale Conferenza dell'Ifalpa, la Federazione internazionale dei piloti di linea, ha contribuito a definire precise e responsabili linee di comportamento per l'effettuazione di voli in zone interessate da eventi bellici. Al di là del contenuto.- divertente ed ameno, della nota dei due. scrittori, intendiamo ricordare che la malevolenza nel confronti di una categoria, se basata solo su informazioni inesatte o provenienti da altre organizzazioni di categoria, può solo screditare nei confronti dell'opinione pubblica — limitatamente ai lettori del vostro giornale — una categoria che quotidianamente ha la responsabilità diretta di centinaia di vite umane. A. Gariup presidente dell'Anpàc, Roma L'articolo traeva lo spunto dal comunicato diffuso dall'Associazione professionale piloti di linea die annunciava collegamenti «su base volontaria» con Lampedusa. La notizia non ce la siamo certamente inventata. Inoltre c'era stato un analogo pronunciamento per i traglietti. Come proteggere gli aeroporti Non si può fare a meno di notare il continuo ripetersi di attentati terroristici, a terra ed in volo, malgrado si affermi che vengono effettuati tutti i controlli possibili con metal detector per rivelare anni proprie ed improprie e mezzi esplosivi. In merito mi si permetta di fare un'osservazione, e cioè che non si è pensato di usare un'apparecchiatura definita da telecamere programmate in modo operativo, specifico, per documentare le immagini dei viaggiatori in partenza, in arrivo ed in transito, su di un registratore a nastro (suscettibile di una riproduzione cinematografica). Con questo non intendo dire che negli aeroporti non vi siano installati impianti di controllo televisivi; ma che le telecamere vi sono installate solo in «ripresa indiscriminala» e non «programmata», |conie nel particolare modo che vado a precisare, che rende facile identificare una persona, perché ne mette in evidenza i dati fisici e somatici: ed in merito è ben noto che gli esecutori di questi attentati terroristici hanno (quasi sempre) una ben definita personalità-qualificazione avallata dal Paese di origine. Gisberfo Pretini S. Frediano a Settimo (Pi) Chi mangia a tradimento Sono una giovane lettrice romana della Stampa che per motivi di studio si trova a Torino. Mi è capitata sotto gli occhi, domenica 6 aprile, una lettera che mi ha fatto pensare molto. A Torino, dove senz'altro vi sono problemi di disoccupazione, di droga e di solitudine per numerose persone, l'industria — sui cui aspetti sono molto interessata ed abbastanza preparata grazie ai miei studi — l'industria, grande, media o piccola che sia funziona molto bene, specie da due anni. Assai poco, invece, funzionano gli apparati burocratici che trascinano per mesi e mesi pratiche di immediata necessità. La situazione a Roma è molto simile: molte industrie «tirano fortemente», mentre tutto l'apparato burocratico statale appare immobilizzato. E questo è un aspetto che mi fa vergognare spesso di essere romana: lasciare che tutti i romani siano considerati fannulloni come la maggior parte dei dipendenti pubblici, nasce dal favorire il lassismo e lo scarso impegno di questi «mangiapane a tradimento». Antonella Fusori, Roma Parlate poco di Sansicario Desidero esprimere il mio gradimento per la periodica, anche se non troppo frequente, pubblicazione di notizie sufficientemente aggiornate relative alla situazione della neve e delle piste delle principali stazioni sciistiche ed in particolare di quelle del Piemonte e Valle d'Aosta. Tuttavia non è sfuggito come regolarmente viene dimenticata l'informazione relativa a Sansicario. come tutti sanno bella e nota stazione dell'Alta Valle Susa, Licurgo Pasquali, Torino Le ombre del passato Da qualche tempo a questa parte sono giunte a redazioni di giornali ed a uomini politici richieste di Vittorio Emanuele di Savoia, di intercessione presso lo Stato italiano al fine di un suo ritorno in Italia. Le polemiche sono subito scoppiate, anche da parte di autorevoli personaggi politici colpiti nel loro orgoglio di padri ed esponenti della Repubblica. Repubblica, mi si permetta la domanda, con la coda di paglia? Si teme che la presenza in Italia del figlio della «Regina di Maggio» possa riaccendere la fiamma nostalgica del Risorgimento piemontese e provocherà una destabilizzazione dello Stato o addirittura un golpe monarchico? Perché non dimostriamo, anche noi stessi, che le Istituzioni della Repubblica sono ben salde e che la presenza, ufficiale, in Italia di Vittorio Emanuele non provocherebbe che qualche nota di curiosità e di civetteria in più nelle cronache dei rotocalchi, già, malgrado tutto, numerosissi¬ me? E/io Fiorino, Milano I rifiuti in Giappone Il nostro caro ministro della Protezione Civile si perde... dietro l'assordante frinir di cicale elaborando un piano che lascerà il tempo che trova. Perché invece non guarda a quello che si fa all'estero in tema di smaltimento dei rifiuti solidi? Presto ce le avremo nel cortile di casa le montagne di rifiuti se non si provvede!... E a proposito (e per questo scrivo) ho assistito (e non capisco come sia passato sotto silenzio tale documentario) una settimana fa a un documentario in tv (Terza rete) dal Giappone, dove si vedeva il funzionamento di una sofisticata grande attrezzatura robotizzata che selezionava meravigliosamente tutti i rifiuti solidi riducendo in preziose ceneri gli inutilizzabili e riciclando gli altri (vetri, plastiche e gomme, metalli). Non potrebbe la nostra Fiat, con i poderosi mezzi che possiede, prendere contatti con il Giappone e costruire in Italia tale attrezzatura che, mi pare, solleverebbe il nostro Paese dall'immensa marea di rifiuti in cui sta affogando? Fulvio Leardi, Bosio (Al)