Fa scandalo in Israele la mostra sulle antichità illegali di Dayan di Giorgio Romano

Fa scandalo in Israele la mostra sulle antichità illegali di Dayan Fa scandalo in Israele la mostra sulle antichità illegali di Dayan I reperti archeologici frutto di ricerche private e traffici con tombaroli NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — Si è aperta al Museo Israel di Gerusalemme una mostra che sta facendo scalpore, anzi scandalo: l'esposizione delle antichità archeologiche già appartenenti a Moshe Dayan e che l'ex ministro della Difesa israeliano aveva raccolto negli ultimi decenni della sua vita. La raccolta esposta al Museo (che comprende oltre seicento pezzi dei mille che facevano parte della collezione originale) è stata in parte messa assieme con scavi clandestini compiuti od organizzati da Dayan contro la legge, secondo la quale tutti 1 reperti archeologici rinvenuti per caso o in seguito a ricerche autorizzate devono essere denunciati al Dipartimento delle Antichità. Dayan non solo non l'ha fatto, ma, soprattutto quando era ministro della o a o a Difesa, ha distaccato agli scavi, specialmente nella zona di Gaza, squadre di soldati e impiegati del suo dicastero e ha trafficato con arabi che avevano rinvenuto oggetti lavorando la terra. L'attuale mostra, poi, ha indignato l'Associazione degli archeologi e ha suscitato un coro di proteste anche perché sembra «legittimare» 1 furti di antichità e gli scavi clandestini in cimiteri località archeologiche. Tanto più che, dopo qualche mese di esposizione, 1 diversi oggetti saranno distribuiti nelle varie sezioni del Museo archeologico Bronfman, a seconda delle epoche cui appartengono. C'era bisogno, ci si domanda, di questa rassegna, illustrata da uno splendido catalogo, che pare voler esaltare l'attività illegale svolta in questo campo da un uomo che ha rivestito le più alte cariche militari e politiche e che è stato un eroe nazionale? Perché in effetti, con 11 passare degli anni, il collezionismo di Dayan (in parte derivante, come si è detto, anche da acquisti presso venditori illegali e «tombaroli») si era esteso e commercializzato: nei negozi di antiquariato si trovavano oggetti autografati «provenienti dalla collezione di Moshe Dayan*, testimonianza di un vero traffico. La parte più importante' della collezione consiste in oggetti cananei dal IX al vii secolo prima dell'era volgare; tra questi, 23 giganteschi sarcofaghi antropomorfi dlssepolti nell'antico cimitero cananeo di Deir el-Balah, nella striscia di Gaza. La mostra ha resuscitato polemiche che non rendono un buon servizio alla memoria di Moshe Da- y*"- Giorgio Romano

Persone citate: Bronfman, Dayan, Dayan I, Moshe Dayan

Luoghi citati: Gaza, Gerusalemme, Israele