Chirac alla ricerca dei capitali fuggiti di Enrico Singer

Chirac alla ricerca dei capitali fuggiti «Ristabilire la fiducia» per la svolta liberale Chirac alla ricerca dei capitali fuggiti H premier vara un'amnistia per chi riporta i soldi in Francia PARIGI — Ristabilire la fiducia. Tra gli slogan del nuovo governo francese questo è forse 11 più caro a Chirac. E tutte le misure adottate nel primo mese di .coabitazione» con 11 presidente socialista Mitterrand lo confermano. In attesa delle grandi riforme (le privatizzazioni, la legge sulla televisione, la revisione della sicurezza sociale), sono stati presi provvedimenti d'urgenza per costruire l'ossatura dell'annunciata •svolta liberale». Un'amnistia per il ritorno In patria del capitali fuggiti all'estero dopo la vittoria della sinistra neii'81, l'abolizione della tassa sulle •grandi fortune» (Introdotta dalla gauche), il ripristino dell'anonimato sulla compravendita dell'oro, la riduzione del tasso di sconto. Sono le basi per la ripresa che il super-ministro dell'Economia, Edouard Balladur (già consigliere di Chirac nell'amministrazione di Parigi), ha fatto passare in un pacchetto di modifiche al bilancio dello Stato ereditato dalla gestione Fablus. La misura più clamorosa, e anche contestata, è l'amnistia per gli esportatori clandestini di capitali. Cè chi la considera un regalo del centro destra alle grandi (e medie) famiglie della finanza che, deviando miliardi di franchi in Svizzera, Lichtenstein o Lussemburgo, hanno aumentato le difficoltà della sinistra al potere e hanno favorito la rivincita del 16 marzo. Ma 11 problema è più complesso. Una manovra diretta a rilanciare la macchina produttiva non può ignorare i capitali >in sonno» oltre confine (e si dice che siano, in lire, almeno 20 mila miliardi) o quelli immobilizzati nell'oro, bene-rifugio molto amato dai francesi. « Nel nostro Paese — dicono al ministero dell'Economia — arrivano capitali d'investimento da tutto il mondo. Perché non dovrebbero rientrare quelli «fuggiti, in un momomento politico che ora è cambiato?: Del resto, nella storia di Francia, questa è la terza amnistia del genere: e l'ultima, nell'82, fu decisa proprio dal governo socialista che voleva fermare un'emorragia cosiderata «eccessiva e immotivata,. Ma la sanatoria proposta dalla gauche mancò il suo obiettivo. Con una «penale» del 25 per cento sul capitali da ricondurre a casa, il ri' sultato fu molto magro: soltanto 600 milioni di franchi (120 miliardi di lire). Adesso il governo Chirac off re condizioni più vantaggiose: una tassa del 10 per cento, operazioni coperte dal se greto bancario (per evitare •rappresaglie» fiscali future) e, soprattutto, promette un mercato Invitante. Quello delle prossime vendite ai privati delle imprese nazionalizzate dalla sinistra: una torta di azioni di banche, assicurazioni, industrie chimiche "e elettroniche. Un'operazlone-fiducia nel rilancio dell'economia che Edouard Balladur ha completato con l'abolizione (dal prossimo anno fiscale) dell'imposta sulle «grandi fortune», che colpiva circa cinquemila contribuenti e che era stata una delle molle della fuga dei capitali assieme con l'ondata di nazionalizzazioni. L'amnistia appena decretata scadrà in ottobre e suoi suoi effetti è difficile fare previsioni. Al di la delle polemiche lanciate dalla sinistra, una voce critica 6 venuta da uno dei più autorevoli economisti della destra storica francese: Anto ine Pinay, ex ministro delle Finanze del generale de Gaulle. Pinay (artefice, tra l'altro, della svalutazione del franco e della creazione del «franco pesante», nel '£8) decretò la prima amnistia per il rientro dei capitali, nel 1952, quando era presidente del Consiglio della IV Repubblica. Un'amnistia totale, senza «penali», che favori la ripresa post-bellica. Per lui, anche oggi si doveva fare altrettanto. «Quella adottata dal governo è una mezza misura, un semplice sconto; ha detto 11 vecchio e grande «saggio» al quale lo stesso Balladur aveva chiesto consiglio la scorsa settimana. Ma il primo ministro Chirac spera: anche dal rientro dei capitali si misurerà l'efficacia della sua politica di rilancio. Enrico Singer

Luoghi citati: Francia, Lussemburgo, Parigi, Svizzera