Con Waldheim viaggio nel passato di Tito Sansa
Con Waldheim viaggio nel passato L'ex segretario dell'Orni accusato di collaborazionismo con i nazisti Con Waldheim viaggio nel passato (Segue dalla 1* pagina) e annuncia di avere «rotto 2'amicisria» con lui (dopo avere in un primo momento definito una 'infamia' le accuse), ha in passato protestato contro la 'menzogna' dell'Austria nazista che «va dimenticata: A Kurt Waldheim l'altro giorno era stata offerta a Elsenstadt (la città di Franz Liszt e di Joseph Haydn) l'occasione di compiere un gesto che avrebbe forse messo a tacere molti suoi detrattori. Nella cittadina esiste il «museo ebraico austriaco», meta di visitatori di tutto il mondo. Come l'ex cancelliere tedesco Willy Brandt quindici anni fa cadde in ginocchio dinanzi al monumento alle vittime ebree nel ghetto di Varsavia, cosi due settimane fa li presidente della Repubblica federale tedesca, Richard von Weizsaecker, in visita a Vienna, volle andare in pellegrinaggio al museo. Kurt Waldheim. benché qualche giornalista straniero lo avesse sug¬ gerito la sera prima al capo del suo ufficio stampa, non lo ha fatto. Perché? «Non c'è stato il tempo', è stata la risposta. Ma negli ambienti della sinistra intellettuale di Vienna, dove seicento personalità hanno firmato un documento per chiedere la rinuncia di Waldheim alla candidatura «per evitare danni catastrofici per il buon nome dell'Austria', si è dell'opinione che è stata evitata 'Volutamente. la visita al museo ebraico, perché avrebbe nuociuto alla popolarità del candidato. Lo rivelano le centinaia di lettere sul «caso Waldheim» che vengono inviate ai giornali, gli insulti e le minacce rivolte a chi critica un «onesto soldato', un «uomo d'onore che ha fatto soltanto il suo dovere'. C'è addirittura chi sostiene perfidamente che tutta la campagna contro Waldheim sia stata organizzata dallo stesso partito popolare, che lo appoggia, perché era certo che 1 «benpensanti» avrebbero reagito con sdegno. Cosi come hanno reagito questa settimana alla copertina del settimanale tedesco Der Spiegel, che, sotto il titolo «17 fascismo silenzioso dell'Austria', mostra un'enorme mano tesa nel saluto hitleriano al di sopra delle Alpi. Indignata, la borghesia, i nobili decaduti, i pensionati si sono stretti intorno a Waldheim che in un'intervista ha detto (rivolto ai tedeschi): 'Ciascuno dovrebbe spazzare dinanzi alla sua porta e mai tirare sassi, se abita in una casa di vetro». E' Kurt Waldheim un criminale di guerra? O un bugiardo che ha negato cose che poteva tranquillamente ammettere subito? O soltanto un «Herr Karl» qualsiasi, come tanti milioni di austriaci che hanno applaudito Hi tler, preoccupato soltanto di fare carriera? E diventerà presidente di questo Paese sonnacchioso che Grillparzer descrisse come •giovinetto dalle guance rosse tra l'uomo Germania e il bimbo Italia?: E' probabile, se non alla pri¬ ma votazione, che ci riesca nel ballottaggio fissato per domenica 8 giugno. Una sorpresa potrebbe venire dal discorso alla nazione che il presidente della Repubblica, Rudolf Kirschschlaeger, pronuncerà domani o martedì. Rivelerà nuove responsabilità di Waldheim o ne dichiarerà l'Innocenza, sulla base del documenti giunti dall'Amercia e che solo lui finora ha visto? Oppure inviterà 1 due candidati a ritirarsi e proporrà un nome nuovo, di un presidente di tutti gli austriaci? Il nome che viene sussurrato è quello dell'ex cancelliere Bruno Kreisky. «Kaiser Bruno» l'uomo che ha dato prestigio internazionale all'Austria. Si lamenta sempre di essere vecchio e malato (ha 75 anni e soffre di disfunzioni renali e ha un occhio menomato), ma — dicono i Buoi intimi —, se pregato, non dovrebbe rifiutare. Kreisky è popolare e ha carisma, la sua candidatura troverebbe anche 11 favore dei giovani. Tito Sansa
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