II pri attacca Andreotti Contro Craxi psdi e pli di Luca Giurato

II prì €tHa€€a AndreoHi €onlro Craxi psdi e pli II prì €tHa€€a AndreoHi €onlro Craxi psdi e pli Malessere nella maggioranza per la politica estera - Critiche anche nella de ROMA — Visentin! ha duramente attaccato Andreotti accusandolo di fare lo struzzo. La politica estera del leader de è messa sotto accusa da repubblicani, socialdemocratici, liberali e da una parte consistente del suo partito. Il Popolo replica difendendo il ministro degli Esteri, il quale è oggi il maggior sostenitore di De Mita in vista del Congresso de. Ma i contrasti nel partiti della maggioranza sulla politica internazionale non si esauriscono nei «si» e nei «no» alla linea di cautela verso la Libia scelta da Andreotti. Per il prl, il psdi e pli, e per numerosi de, il governo ha ormai tre linee di politica internazionale. Una filo-araba e di continua polemica verso gli Usa, del ministro degli Esteri. Una seconda, filo-americana e di polemica intransigente verso le ultime scelte politiche della Comunità Europea, di Spadolini. Una terza, di mediazione tra i due ministri, di Craxi, contraria al neutralismo ma non sempre filo-atlantica. Una situazione confusa, che molti leaders chiedono venga subito chiarita durante la prossima riunione per la «verifica» che dovrebbe tenersi martedì o mercoledì. Ma le premesse per un chiarimento reale sembrano fragili e vaghe. « Vi sono difficoltà nei rapporti con la de e non solo nel settore della politica estera. — ha dichiarato Ieri il ministro Visentin! al consiglio nazionale del pri —. Le posizioni del ministro Andreotti assomigliano a quelle di La Pira, di neutralismo assoluto, per cui qualunque cosa facessero arabi e cinesi andava bene, perché erano i poveri contro i ricchi americani. Andreotti deve poi convincersi che la politica dell'Europa necessita di iniziativa. Oli europei possono avere una funzione solo prendendo posizioni attive. Non dobbiamo mettere la testa sotto terra, come gli struzzi'. Visentin! ha mostrato ai consiglieri del suo partito la vignetta di una rivista in cui erano raffigurati dodici struzzi con la testa sottoterra: 'L'Europa, nella crisi Usa-Libia, è scomparsa*. Spadolini non ha usato le immagini sarcastiche del suo autorevole collega di governo e di partito. Anche a suo giudizio, però, il ruolo dell'Europa nella vicenda è stato pavido e -pieno di incertezze, ne gativo soprattutto per i ritardi in decisioni che poi si sono rivelate inutili e contropro ducenti, 'L'Europa si è mossa tardi — ha dichiarato il ministro della Difesa —. Probabilmente, dico probabilmente, avremmo evitato il bombar¬ damento contro Tripoli e Bengasi se ci fossimo, mossi con maggiore tempestività. Si è cosi accentuata la solitudine dell'America. Alle insufficienze, e alle latitanze dell'Europa, non si risponde certo con le manifestazioni equidistanti,tra Gheddafi e Beagan. La via per la sicurezza internazionale passa per l'intesa internazionale'. In polemica con Craxi e Andreotti, anche 11 vicesegretario del pli Patuelli si dichiara contrarlo ad ogni equidistanza Usa-Libia. Patuelli non è d'accordo con Craxi: chiede il ritiro del nostro ambasciatore da Tripoli. «Con maggior /orca — insiste 11 vicesegretario liberale — chiediamo che l'Italia non abbia più tre politiche estere e che non siano più dissonanti le linee e le affermazioni dei ministri della Difesa e degli Esteri e le affermazioni del presidente del Consiglio'. Nel psdi, si è altrettanto duri e polemici. Reggiani, presidente dei deputati socialdemocratici, afferma •Per colpa di Spadolini e di Andreotti questa non è una politica estera, è un bazar Un altro socialdemocratico, 11 presidente della commissione Interni della Camera, Preti, nel mazzo delle critiche mette, assieme ai due ministri anche Craxi: «Non mi sem¬ bra che l'Italia abbia fatto tutto il possibile per dissuadere la Libia da inaccettabili comportamen ti ». Dalia de, l'attacco più duro ad Andreotti è venuto ieri dall'ex ministro degli Esteri Colombo: 'Anche agli osservatori' più prudenti sembra indispensabile che si faccia un po' di chiaro nel governo e nei partiti, perché troppo è sembrato vacillare in questi giorni nelle linee di fondo che caratterizzano le nostre scelte internazionali e garantiscano sicurezza al Paese'. Luca Giurato