Le sorprese di Musselli di Claudio Cerasuolo

Le sorprese di Musseili Accuse e smentite al processo per lo scandalo petroli a Torino Le sorprese di Musseili Giovedì aveva ritrattato contro i titolari della «Icip» di Mantova - Ieri ha rivolto pesanti addebiti all'ex generale della finanza Lo Prete - Acquisiti agli atti i verbali di sequestro dei conti «neri» per miliardi in Svizzera e Spagna - «Diedi anche 400 milioni in buoni-benzina al gen. Giudice» TORINO — Drammatica udienza ' al processo per lo scandalo del petroli. Bruno Musseili, messo a confronto con il generale Donato Lo Prete, ha confermato le accuse contro l'ex capo di stato maggiore della Finanza, ritenuto uno del grandi protettori del contrabbando. Una chiamata di correità destinata a incidere profondamente nella strategia che le difese del più grossi personaggi della vicenda vanno tessendo per far fronte alla valanga di prove dell'accusa. Una mossa a sorpresa da parte di Musseili, che giovedì aveva già stupito con una clamorosa smentita, ritrattando le accu se contro 1 proprietari della raffineria «Icip» di Mantova, il presidente della Sampdoria Paolo Mantovani e 1 suoi soci Noli e Contini. Drammatica anche la conclusione di una giornata densa di novità. Poco prima delle 19, dopo il confronto con Lo Prete, il petroliere aveva preso a raccontare dei 400 milioni in buoni-benzina dati a Raffaele Giudice, l'ex generale comandante della Fi* nanza, quando è stato colto da malore. Musseili, detenuto al centro clinico delle Molinette, è in cattive condizioni di salute. Imbottito di pillole e psicofarmaci, non ha retto alle emozioni e si è accasciato sulla sedia. E' stato chiamato un medico che gli ha praticato un'iniezione. Il processo ri prenderà lunedi pomeriggio con l'interrogatorio dell'ex segretario di Moro, Sereno Freato (libero su cauzione di un miliardo e 400 milioni). Martedì, se le sue condizioni saranno migliorate, riprenderà l'interrogatorio di Musseili. E veniamo alle novità, giudici della sesta sezione (pres. Aragona) hanno acquisito agli atti del processo do cumentl scottanti, sia per la posizione di Lo Prete, sia per Musseili: copie dei verbali di sequestro dei conti svizzeri intestati a familiari del generale LoPrete. Tra il '76 è fl '78 risultano versamenti e prelievi fino ad un massimo di oltre 5 milioni di dollari, circa 6 miliardi di lire dell'epoca. E ancora, copie di verbali di sequestro di altri conti «neri» che l'ex capo di stato maggiore aveva con sé al momento dell'arresto à Barcellona, conti erano intestati a 'Stella- e -Rino». Li aveva aperti un dipendente di Musseili in due banche della cintura to¬ rinese, a Orbassano e Plossa- ' sco, e servivano a pagare i finanzieri e i funzionari dell'Utif corrotti. Il generale Lo Prete, chiamato in causa, ha detto che a Barcellona aveva dei foglietti con sopra scritti 1 nomi dei suoi familiari, la nipote Stella e la cognata Rina. Il tribunale cercherà di risolvere il giallo su come sia entrato in possesso di quelle copie. Novità dense di conseguenze anche per Musseili. Bono stati acquisiti verbali di interrogatori In cui il petroliere accusava apertamente Mantovani di essere a conoscenza del contrabbando alla «Icip». In Olanda è stato arrestato un banchiere di Vaduz, Franz Laternerer, 50 anni. Stando alle accuse contenute nel mandato di cattura del magistrato torinese Vaudano. che sta indagando sulla bancarotta della -Sipca», l'azienda al centro dei traffici illeciti di Musseili, il banchiere di Vaduz aveva in custodia denaro del petroliere per 15 milioni di franchi svizeri, pari a 12 miliardi di lire. E veniamo alla cronaca del confronto tra Musseili e Lo Prete. Musseili: 'Caro Donato, con tutto l'affetto e la stima che ho per te, non posso che confermare. Nel 72-73, mentre era in corso la verifica della Finanza alla "Sipca", mi rivolsi all'amico Gissi, che mi consigliò di andare a trovare Lo Prete, cosa che facemmo insieme. La verifica poi si concluse in modo favorevole. Volevo sdebitarmi con Lo Prete e di mia iniziativa, a Natale, credo del 73, gli regalai un quadro di valore, una natura morta di Rosai. Da allora nacque tra di noi un rapporto di amicizia, destinato a rinsaldarsi nel tempo. Lo Pre te mi disse che era un vecchio amico dell'onorevole Moro, e gli avrebbe fatto piacere rivederlo a Montecitorio. Mi diedi da fare per procurare questo incontro, che poi avvenne quando Moro .era presidente della commissione Affari esteri'. Lo Prete I controbatte: 'Caro Bruno, non sto dicendo che dici il falso, solo che non ricordi bene-. Proclama con voce stentorea la propria innocenza e racconta la storia della sua vita per dimostrare che Moro lo conosceva dai tempi dell'Università: -Ci ri trovammo nel settembre del '43 a Bari, lui sergente mag giore, io allievo ufficiale e mi suggerì il titolo della tesi di laurea. Non avevo certo bisogno dell'aiuto di Musseili per esser presentato a Moro, che conoscevo ben prima di lui e dello stesso Freato. E' vero che di tua iniziativa volevi regalarmi un quadro ma io ti dissi di riprendertelo-. Musseili rincara la dose: •Per essere precisi, è vero che il quadro non ti piacque e io te ne regalai altri due o tre, forse di minor valore, non ricordo-. Il presidente Aragona decide di visionare le fotografie dei quadri sequestrati in casa di Lo Prete. Martedì Musseili cercherà di riconoscere i suoi dipinti. Claudio Cerasuolo Torino. Il generale I jo Prete (a destra) insieme con Sereno Freato