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In Alto Adige tornano le bombe di Giancarlo Ansaloni
In Alto Adige torneilo Me bombe Attentato dinamitardo nella notte di giovedì contro l'ufficio postale di Postai In Alto Adige torneilo Me bombe L'edificio è lungo la statale per Merano percorsa poche ore dopo dall'auto del presidente Cossiga - Sui muri sono comparse scritte anti-italiane - Il gesto terroristico fa seguito alla rivolta degli Schiitzen BOLZANO — Hanno raggiunto Il massimo del clamore con 11 minimo sforzo i dinamitardi sudtirolesi che l'altra notte con poco più di mezzo chilo di esplosivo, presumibilmente al plastico, hanno fatto saltare l'ufficio postale dell'abitato di Postai, un piccolo centro situato lungo la statale dello Stelvio fra Bolzano e Merano: un attentato che per fortuna, non ha. provocato né vittime né feriti e danni materiali tutto sommato limitati. L'esplosione è avvenuta poche ore prima che lungo la stessa strada passasse il presidente della Repubblica Cossiga diretto a Merano dove ieri mattina ha presenziato all'inaugurazione di un convegno1 di studi ciceroniani; una circostanza, questa, che aveva richiamato nella cittadina termale anche il ministro degli Esteri Andreotti, che dell'istituto organizzatore è anche il presidente. Più rumore di cosi dunque la bomba non poteva fare. Erano circa le 3,20 di ieri quando un forte boato ha interrotto il tranquillo sonno dei circa 2500 abitanti di Postai: l'ordigno, sistemato probabilmente tra l'inferriata' protettiva e il telaio della porta a vetri corazzata, regolato da congegno a tempo, è esploso con forza dirompente. Le spesse vetrate dell'ufficio postale sono state sbriciolate e la controporta interna, cassetti, sedie sono volate all'interno del locale; i danni, comunque, non dovrebbero superare i venti milioni di lire. Al piano superiore abita la famiglia di Franz Matscher: •In un primo momento ho pensato a un temporale — ha detto l'uomo —. Mai avrei pensato a un fatto simile, anche perché abbiamo un cane che sente le foglie cadere e che invece non si è accorto di nulla». Il dirigente dell'ufficio, che occupa cinque persone parte di lingua italiana parte di lingua tedesca, si è mostrato a sua volta sbalordito: •Eravamo al corrente degli attentati avvenuti a Merano in passato, ma non avremmo pensato a qualcosa di simile qui, evidentemente qualcuno ha interesse a creare delle tensioni». Questa chiave di lettura è diventata fin troppo chiara quando ci si è accorti delle scritte lasciate un po' dovunque dagli attentatori. Sul bianco della bandiera tricolore che sventolava assieme ad altre sul pennone di un vicino albergo era stata vergata la scritta -Los von Rom» (Via da Roma); •Walsche Weg» (Italiani via) appariva anche in un paese vicino. Ma la più brutale era stata tracciata proprio sulla facciata dell'ufficio postale: .Magnago Hure», l'equivalente in tedesco del termine riferito ad una donna di facili costumi. L'attentato appare dunque come lo sbocco, temuto, della contestazione inscenata sabato scorso durante il congresso della Volkspartei a Merano da un gruppo estremista di Schtltzen (corpo def tiratori :ln costume) che per più di un'ora aveva impedito a Magnago di prendere la parola, con slogan che accusavano Il capo storico del partito di essere troppo moderato, di portare avanti la politica del cosiddetto pacchetto «ormai morta» e di non sostenere Invece la linea dell'autodecisione, cioè del distacco dall'Italia con conseguente annessione all'Austria o addirittura creazione di uno staterello indipendente. Un gesto di ribellione Inaudito e senza precedenti per 11 Corpo degli Schtltzen, tanto più grave In quanto attuato da due «ufficiali» del Corpo, che avrebbero dovuto Invece dirigere il servizio d'ordine nella sala del congresso. Ora i due sono da ieri pomeriggio «processati» dal vertice dell'organizzazione: è probabile la loro espulsione per essere venuti meno all'obbligo ferreo della lealtà e della disciplina. La ribellione aveva causato sconcerto e indignazione anche In un Corpo tutto sommato obbediente, ma che cova nel suo seno, forse per una tolleranza eccessiva da parte di taluni esponenti politici (trovatisi poi al centro della contestazione) elementi pericolosi, teste calde e fanatiche che non esitano a maneggiare l'esplosivo L'attentato di Ieri, non distante dalla zona In cui un palo d'anni fa due Schtltzen saltarono in aria mentre manipolavano esplosivo destinato probabilmente a un attentato, ha dimostrato ancora una volta che la stasi subentrata sul plano politico nell'attuazione dell'autonomia per l'Alto Adige finisce per portare acqua al mulino dell'estremismo più bieco. Giancarlo Ansaloni
Persone citate: Andreotti, Cossiga, Franz Matscher, Magnago
Luoghi citati: Alto Adige, Austria, Bolzano, Italia, Merano, Roma, Stelvio
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