Degan sul vino con metanolo «L'emergenza non è finita»

Degan sul vino con metanolo «L'emergenza non è finita» Il ministro della Sanità giudica la situazione «sotto controllo» Degan sul vino con metanolo «L'emergenza non è finita» ROMA — 'Siamo riusciti a circoscrivere il fenomeno del vino avvelenato. L'emergenza non è finita, ma la situazione è sotto controllo». Lo ha detto parlando alla commissione Sanità della Camera il ministro della Sanità Costante Degan, convocato per un'audizione sulla situazione della vicenda del vino avvelenato con alcool metilico. 'Accanto all'indagine repressiva contro gli autori dell'avvelenamento — ha detto Degan — abbiamo, in corso un'altra, indagine, su piit.n>ar sta scala in tutto il territorio nazionale, sui vini italiani: fino ad oggi, su 93 mila campioni dì vino prelevati e 48 mila analizzati, solo 700 hanno rivelato una quantità di metanolo in percentuali' illegali. Da questa indagine — ha aggiunto il ministro — dobbiamo concludere che il fenomeno dell'avvelenamento è stato identificato e circoscrìtto». Degan ha poi sottolineato le difficoltà da parte del mi¬ nistero per prevenire il fenomeno, anche in considerazione dello scollamento dei rapporti tra strutture centrali e periferiche che si ripercuote sulla funzionalità dei controlli. »Il decreto del governo per la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari che le commissioni Agricoltura e Sanità della Camera hanno da oggi all'esame — ha detto il ministro — mira proprio a ricucire questa frattura, migliorando le capacità di controllo .'anche attraverso programmi mirati: . Intervenendo in commissione dopo le comunicazioni del ministro, l'on. Francesco Lussignoli (de) ha espresso «solidarietà a Degan per l'azione svolta nella drammatica vicenda del vino sofisticato». Lussignoli si è tuttavia dichiarato 'parzialmente soddisfatto e in parte preoccupato per i dati forniti e per l'insufficienza delle strutture predisposte all'igiene pubblica, non in grado di competere con i sofisticatori, controllare le produzioni e gli ambienti preposti e reprimere i responsabili delle frodi. Occorre — ha concluso Lussignoli — cogliere l'occasione per rilanciare, governo e parlamento, la prevenzione come obiettivo primario della sanità. Le vittime dell'alcool metilico sono una condanna per i sostenitori della Sanità come servizio per i malati e non per i sani». Secondo il repubblicano Danilo Poggiolini 'il pericolo non è ancora scomparso. Di metanolo si può ancora'móri»: re e forse,- .appena appresodelie sofisticazioni, si potevi fare di più». 'Il ministro Degan ha dato risposte in termini generici alle nostre richieste — ha detto il deputato comunista Fulvio Palopoli —. Restano ancora interrogativi da risolvere su punti quali ad esempio l'inadeguatezza delle strutture per prevenire le frodi: secondo dati recenti — ha aggiunto Palopoli — nei presidi multizonall di prevenzione in tutta Italia lavorano poco più di 500 persone tra medici e tecnici laureati. Se si aggiungono i diplomati si arriva ad un organico di 2100 unità, in pratica appena tre addetti per unità sanitaria locale». In altra sede, un auspicio affinché il decreto per la prevenzione delle frodi e delle sofisticazioni del vino «sia tempestivamente convertito in legge per dare ai ministeri, alle Usi e ai Comuni i mezzi necessari per esercitare le funzioni' alle quali sono già preposti, ma che difficoltà di. varfa.ìiàtura non flMno permesso probabilmente di svolgere con il necessario coordinamento» è stato espresso ieri dal deputato democristiano Luciano Falcer, nell'illustrare il provvedimento il cui esame è cominciato ieri presso le commissioni Sanità e Agricoltura della Camera. n decreto legge, approvato nel consiglio dei ministri del 10 aprile scorso prevede sanzioni penali e amministrative accessorie a quelle già esistenti.

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