l Vip hanno trascinato in Pretura chi ha rivelato l'indirizzo di casa

i Vip hanno trascinato in Pretura chi ha rivelato l'indirizzo di casa Roma, attori, registi e giornalisti contro un settimanale i Vip hanno trascinato in Pretura chi ha rivelato l'indirizzo di casa ROMA — Sembrava di trovarsi sul set di un film, nel quale vi lavoravano i migliori attori italiani, da Verdone a Manfredi, Giuliano Gemma, Catherine Spaak, Carla Gravina, c'era anche il regista Luciano De Crescenzo ed il giornalista,-nonché presentatore di «Domenica In», Mino D'Amato. Ed invece nessuno stava 11 per lavoro ed il set non era altro che 11 corridoio della pretura di Roma, dove ieri il pretore Federico Bonaccorsi aveva convocato gli attori con 11 loro avvocato Gianni Massaro, e il direttore responsabile del settimanale «Novella 2000». Tra i «vip» e la rivista non corre' «buon sangue» per via di uh inserto speciale diffuso in uno degli ultimi numeri dell'edizione Rizzoli dal titolo .L'Acchiappavip. La mappa di Roma con gli indirizzi dei divi*. Proprio questa particolare guida (di cui tra l'altro il pretore ha già vietato una ulteriore pubblicazione e diffusione) avrebbe creato notevoli problemi alla Spaak, Verdone e company. Problemi diversi ma con un comune denominatore: l'assedio dell'abitazione con relative noie. L'udienza di ieri per l'appunto è entrata nel merito di queste noie. Il regista De Crescenzo, con quella punta di ironia che lo distingue la vede cosi: .Dopo la pubblicazione di quelle notizie, ha spiegato al pretore, oltre all'indirizzo si informava che io la mattina esco alle 6,30 per comprare cornetti e giornali. Una mattina mi ha avvicinato un tizio, ben vestito e devo dire purtroppo mio compaesano. Lo sconosciuto dopo avermi rassicurato che non era un rapinatore,.«potrei anche avere una pistola mi ha detto — ma non ce l'ho», mi ha chiesto 50 mila lire. Ed io gliel'ho date'*. Carla Gravina invece è stata molto più drastica: .Io ho paura di rientrare a casa, vivo in una zona isolata*. De Crescenzo: .11 numero del telefono lo puoi cambiare. La casa mi pare un po' più difficile*. Interviene Catherine Spaak, che rivolgendosi al direttore della rivista ha detto «Mancava soltanto che pubblicaste il gruppo sanguigno. Io ho subito molestie aggressive e minacciose, da persone che già due anni fa, quando vivevo in un'altra casa, mi avevano importunato. Ora sono stata costretta a rivolgermi ai carabinieri*. Federico Andreoli direttore del settimanale ed il suo difensore avvocato Piero D'Amelio, si difendono dicendo che gli indirizzi erano pubblicati sull'annuario del cinema. Ribattono in coro gli attori: forse su quello di alcuni anni fa ed in ogni caso quell'elenco non è in vendita. Nino Manfredi: .Chi vuole la pubblicità la chiede, ce ne Sono tanti di colleghi che la vogliono. Io no, e poi anche la malavita si basa su queste notizie. Notizie tra l'altro spesso non veritiere, continua con un pizzico di ironia. Nella mappa si dice infatti che sto per diventare nonno. Non è vero*. De Crescenzo: .Ricordiamoci anche la vicenda dell'arancia meccanica.. Manfredi: .Anche a me chiedono soldi. Devo dire che altra gente richiamata dalla mappa, è molto gentile, vuole salutarmi, offrirmi un caffè. Ma se questo sì ripete più volte al giorno...... Verdone: .Sono stato costretto a cambiare casa*, e poi rivolgendosi ai giornalisti: «Scrivetelo non abito più li, sto in campagna*. L'attore poi spiega che da quando è stato pubblicato il suo indirizzo ha notato giovani che si appostano sotto casa ed in una occasione, visto che nessuno apriva il portone del palazzo, gli è stata sottratta la posta. Mino D'Amato: -Hanno scritto che vado sui pattini, quando non ci vado da circa due anni. Ma la cosa più gravefjè che hanno detto che mi nascondo dietro una parrucca bionda. E' falso e poi con un pizzico di ironia potrei dire che ho famiglia e sa... Non fa piacere ai figli sapere che il padre va in giro con la parrucca*. Infine tutti gli attori, presenti ieri nell'ufficio del pretore hanno denunciato che dopo la pubblicazione del loro indirizzo, hanno ricevuto una lettera di un mitomane.

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