Un decreto spiana la strada al numero chiuse a Medicina di Clemente Granata

Un decreto spiana la strada al numero chiuse a Medicina Dall'anno accademico 1988-89 i Consigli indicheranno il tetto per le matricole Un decreto spiana la strada al numero chiuse a Medicina Parodi, presidente dell'Ordine; «E' solo un primo passo, ma molto importante» - C'è già un sanitario ogni 290 persone ROMA — Più volte sollecitato dall'Ordine dei medici, il numero programmato potrà essere introdotto nelle facoltà mediche entro il prossimo triennio. Lo si desume dal decreto presidenziale numero 95, pubblicato 11 10 aprile scorso sulla «Gazzetta Ufficiale». Esso contiene il nuovo ordinamento degli studi medici, che entrerà, in vigore nell'anno accademico 1988-89, e precisa che ti consigli di corso di laurea e i consigli di facoltà...debbono indicare alle autorità accademiche dei rispettivi atenei il numero massimo degli studenti iscrivibili al primo anno del corso di laurea in medicina e chirurgia. Tale indicazione verrà fornita sulla base del potenziale didattico a disposizione della facoltà La norma rappresenta la premessa per introdurre la riforma delle iscrizioni a medicina. Dice il professor Eolo Parodi, presidente nazionale dell'Ordine dei medici: «J7 provvedimento è soltanto un primo passo, ma molto importante. Esso finalmente consente una chiarificazione generale. Già esistono, infatti, disposizioni che impongono alle università di compiere una valutazione del rapporto professóri-studenti, ma non sono state mai attentamente valutate e in ogni caso sono state oggetto di interpretazioni contrastanti. Ora il decreto non lascia dubbi: bisogna agire per una programmazione degli accessi. L'augurio è che si possa andare avanti e che sia approvato l'apposito disegno di legge predisposto da tempo. In Europa ormai soltanto Italia e Belgio non regolamentano le iscrizioni: In effetti il rapporto tra medici ed abitanti ha raggiunto in Italia punte che non si riscontrano in nessun altro Paese occidentale. Lo scorso anno era di un sanitario ogni 290 persone mentre l'Organizzazione mondiale della Sanità considera ideale la media di tm medico ógni eoo abitanti. (E ciò anche se negli ultimi tempi la corsa alle facoltà mediche ha fatto registrare un notevole rallentamento). Il rischio di una disoccupazione nel settore, secondo le organizzazioni interessate, è diventato molto reale. L'Ordine dei medici rileva che già 30 mila laureati svolgono un'attività precaria o addirittura non trovano lavoro. 'Il problema — afferma Parodi — è che un laureato in medicina può soltanto dedicarsi all'attività medica e deve cercare di farlo nel miglior modo possibile^. Il sovraffollamento delle facoltà mediche divenne cosi allarmante che nell'autunno del 1984 un pretore romano impose alle università di programmare gli accessi. Fu un provvedimento viziato da illegittimità perché la materia può essere regolata solo dal potere legislativo o amministrativo, ma servi a porre la questione al centro dell'attenzione generale. Dice Lello Zorzin, del direttivo nazionale della Ogil-scuola: ili decreto presidenziale può aprire la strada al numero controllato. Si tratta di un rimedio nei confronti della situazione d'emergenza che si è venuta a creare. E il rimedio sarà tanto più valido quanto più le facoltà non solo selezioneranno gli ingressi, ma saranno anche in grado di offrire il massimo della disponibilità dei docenti e delle attrezzature-. In alcune facoltà mediche, come in quella torinese, già si formano gruppi di studio con il compito di valutare in modo concreto quali possibilità esistono di offrire una preparazione valida e organica agli studenti. -Si tratta per ora di un'approfondita analisi sulle strutture — af¬ ferma il professor Guido Pllogamo, preside di medicina a Torino —. Altro, poi, è il discorso degli strumenti tecnici da adottare per giungere a una selezione. A questo punto dovrà chiaramente intervenire il legislatore e individuare gli strumenti più idonei». Il decreto, dunque, ha posto le basi per successivi interventi normativi. E non è da escludere che lo studio dell'effettiva disponibilità delle facoltà mediche possa poi essere esteso ad altri indirizzi di studio, come giurisprudenza, psicologia e informatica, anch'essi sovraffollati, Il numero programmato potrebbe costituire un principio guida per l'iscrizione agli atenei. Ma una sua estensione non mancherebbe di suscitare perplessità e polemiche. Clemente Granata

Persone citate: Eolo Parodi, Lello Zorzin, Parodi

Luoghi citati: Belgio, Europa, Italia, Roma, Torino