Truffa attiva all'Iva per 20 miliardi 69 ordini di cattura a Palermo

Truffa attiva per 20 miliardi 69 ordini di cattura a Palermo Colossale giro di fatture false, arrestate trenta persone Truffa attiva per 20 miliardi 69 ordini di cattura a Palermo Implicati funzionari del Fisco, coinvolte piccole e medie industrie - Gli altri mandati notificati in carcere - Due precedenti inchieste e le indagini a Torino PALERMO — La Procura della Repubblica di Palermo ha emesso 69 ordini di cattura per una truffa all'Iva che, circa in un anno, avrebbe fruttato più di 20 miliardi. Trenta persone sono già state arrestate dalla Guardia di Finanza che prosegue le ricerche dei latitanti e che ha notificato in carcere gli ordini di cattura a quanti vi si trovavano già per altre cause. Nella vicenda sono coinvolte medie e piccole imprese palermitane ed alcune compagnie di assicurazione che avrebbero concesso fidejussioni per i rimborsi dell'IVa attraverso la cosiddetta «procedura abbreviata». Sono anche implicati nella vicenda alcuni funzionari del locale ufficio Iva. I provvedimenti restrittivi sono stati firmati a Palazzo di Giustizia dai sostituti procuratori della Repubblica Giuseppe Pignatone e Guido Lo Porte n sistema seguito è quello di sempre, già attuato in analoghi precedenti raggiri: l'emissione di fattura per lavori che in realtà non sono mal stati eseguiti e l'ottenimento di conseguenti rimborsi di consistenti importi da parte dell'ufficio Iva. L'inchiesta si è sviluppata dopo la conclusione di altri accertamenti sul conto di numerose persone per una precedente indagine svolta tra Palermo e Torino e centrata sulla vasta attività di un commercialista, l'ex capitano della Guardia di Finanza, Lattuca, sfociata infine in un procedimento a carico di dodici persone rinviate a giudizio per falso, truffa. I dodici imputati saranno processati dal Tribunale di Palermo a partire dal 12 maggio prossimo. La nuova inchiesta fa perno sul ruolo di un infaticabile autotrasportatore, un certo Antonino Abbate, implicato anche in un altro «caso» e che aveva ottenuto gii arresti domiciliari. Abbate è stato nuovamente arrestato. E' sospettato di essere l'elemento-cardine della prima e della seconda truffa. Alcune documentazioni bancarie sequestrate dalla Guardia di Finanza a quanto sembra hanno permesso di stabilire che nel solo 1983 Antonino Abbate in alcune agenzie di banche a Palermo apri libretti al portatore con depositi per 15 miliardi. Tra gli arrestati sarebbe Vincenzo Marciano, che già una decina di anni fa venne condannato a due anni di reclusione sempre per frodi valutarie, a. r.

Persone citate: Abbate, Antonino Abbate, Giuseppe Pignatone, Guido Lo

Luoghi citati: Palermo, Torino