Per la difesa del Meridione soltanto 72 jet intercettori

Per la difesa del Meridione soltanto 72 jet intercettori Per la difesa del Meridione soltanto 72 jet intercettori ROMA.— Il lancio del missili libici contro Lampedusa ha riproposto il problema della difesa aerea italiana e delle sue carenze al Sud. L' Aeronautica, che già negli Anni Sessanta aveva avvertito l'esigenza di una maggiore presenza difensiva nel Meridione, dove ha gradualmente concentrato buona parte delle sue forze, ritiene, come il Capo di Stato Maggiore Basilio Cottone ha recentemente ribadito, che per assicurare una valida protezione dell' intero territorio nazionale occorrerebbero almeno 240 intercettori (un gruppo di ve livoli per ogni 30 mila chilo mètri' quadrati di' "superficie da «coprire»), contro i 72 attualmente disponibili; a questi velivoli si dovrebbero però aggiungere i 165 caccia Efa (11 futuro caccia europeo) che 1' Italia intende acquisire. Se l'attuale sistema di radar con i due impianti principali di Mezzo Gregorio e di Marsala è in grado di garantire un'adeguata copertura contro attacchi aerei alle alte e medie quote, carenze esistono invece per gli avvistamenti alle basse quote. L'unico sistema valido di protezione in questo campo è costituito dai radar volanti «Awacs».

Persone citate: Basilio Cottone, Mezzo Gregorio

Luoghi citati: Italia, Lampedusa, Marsala, Roma