Sordillo: «Gli azzurri non c'entrano» di Giorgio Barberis
Sordillo: «Gli azzurri non c'entrano » Improvvisa conferenza stampa del presidente federale nel suo studio a Milano Sordillo: «Gli azzurri non c'entrano » E' Tunica consolazione - «Sapevo dal 16 gennaio, ma ho dovuto tacere» - «Non potremo fare i nomi finché non saremo liberati dal segreto istruttorio» - Il dirìgente ha concluso: «Questa volta saremo più severi nel giudicare» DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Il bubbone, a lungo tenuto nascosto, è scoppiato: Federico Sordillo, per quanto gli è consentito, ne parla con un tono di voce quasi liberatorio. Precisa subito: «Io sono stato messo in condisione di sapere il 16 gennaio, a Firenze in occasione dell'insediamento degli arbitri di serie C. Però ero vincolato dal segreto istruttorio. Per questo mi è capitato di dire le menzogne più spudorate ed ora ne chiedo scusa. Ma era mio dovere di consentire alla magistratura di procedere nel modo più sollecito e migliore. Sapevamo io ed i tre vicepresidenti: ho taciuto persino con il -consìglio federale-.— ~ Cosi dunque esordisce 11 presidente federale all'improvvisata conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio nel suo ufficio in via Mascagni, presenti anche tre inquisitori federali (Manin Carabba, Maurizio Laudi e Marcello Magni) oltre al capo dell'ufficio inchieste federale, Corrado De Biase, reduce da Torino. Fatta la premessa Sordillo passa ai fatti, promettendo che i nomi dei tesserati indiziati verranno resi noti appe na cadranno i vincoli del se greto istruttorio: le indagini intanto continuano, è il momento della verifica di prove di vario tipo e di indizi. Ma soprattutto dal suo discorso emergono due fatti: l'estraneità da ogni possibile adde¬ bito di quei calciatori che fra meno di due mesi difenderanno in Messico il titolo mondiale conquistato in Spagna e l'assoluta impossibilità, in questo momento, per la federazione di proteggere i propri tesserati da eventuali illazioni. «A me premeva di accertare - sottolinea Sordillo — l'estraneità a queste tristi vicende dei possibili nazionali in partenza per il Mundial. Con grande soddisfasione posso affermare che tutti gli eventuali possibili azzurri sanò risultati estranei a qualsiasi condizione anche solo di sospetto. E approfitto dell'occasione per ringraziare la magistratura ordinaria che ha chiesto la collaborasione della nostra federazione, dando cosi un tangibile segno di rispetto e di stima nei nostri confronti-. Più delicato e meno soddisfacente l'altro aspetto: «A me preme che la giustisia sportiva faccia il suo corso e si dimostri valida, efficiente, pronta. E questo porta all'impegno di accertare al più presto possibile tutte le responsabilità. Chiaro però che i nomi, tutti i nomi, non li potremo fare che nel momento in cui saremo liberati dal segreto istruttorio. Ora non possiamo proteggere i nostri tesserati da illazioni: posso solo ricordare come possa darsi che alcuni comportamenti siano importanti per la giustisia ordinaria e non per noi, oppure viceversa-. A questo punto, a domanda esplicita, De Biase ha fatto un'affermazione assai significativa, riguardo al portiere del Milan Giuliano Terraneo per il quale già la magistratura ordinaria aveva negato ci potessero essere elementi per l'invio di una comunicazione giudiziaria: «Terraneo non risulta — ha testualmente affermato il capo dell'ufficio inchieste — anche per la giustisia sportiva-. Sordillo ha quindi ripreso la parola ,per sottolineare come «/orse sia da rivedere il meccanismo della prescrizione-, facendo notare come spesso di certi fatti l'inquirente venga a conoscenza con ritardo, ricordando anche come all'inizio del campionato che segui le vicende estive processuali del primo totonero, ai tesserati fu fatta firmare una lettera impegnativa «perche' poi eventualmente non saltasse fuori qualcuno a sostenere che lui non conosceva i regolamenti, che non immaginava di contravvenire le norme-. .«Proprio per questo -r^ha. proseguito con accenti duri ii presidente federale — quésta volta saremo molto più severi nel giudicare. Solo cosi potremo espellere dal nostro tessuto corpi estranei inquinati ed inquinanti-. Sordillo ha quindi ribadito che, lui presidente, continuerà a battersi per il rispetto di determinati principi: «Il mio comportamento non può certo prescindere dal rigore morale, dall'onestà intellettuale e morale, dalla ferma applicazione dei princìpi sportivi. Per questo procederemo con severità e serietà — ha concluso — come sempre abbiamo fatto per difendere l'immagine del calcio e di chi si comporta secondo le regole-. Giorgio Barberis
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