La tv verso il 2000: il cinema non è più re

La tv verso il 2000: il cinema non è più re Nel mondo il rapporto piccolo-grande scherno muta, il futuro è nel prodotto creato per il video La tv verso il 2000: il cinema non è più re Per catturare il telespettatore meglio l'instant-movie che non le grandi pellicole - La massima audience legata, anche in Usa, al personaggio-divo ROMA — Il prodotto confezionato espressamente per la Tv (La piovra, Quei 36 gradini. Voglia di cantare. Attentato al Papa) è oggi, sul teleschermi, vincente nel confronto con il film tradizionale pensato per lo sfruttamento nelle sale. -Il telespettatore — osserva Sergio Silva, capostruttura di Raiuno — gradisce i temi freschi e gli argomenti legati alla realtà quotidiana. Funzionano soprattutto le storie in cui, alla spettacolarità, si privilegiano le sottolineature del sentimenti e dell'umano. E ciò spiega anche il successo delfinstant movie' sul Papa, norostante Canale 5 gli abbia contrapposto Joan Collins in Peccati, alla domenica, e Adriano Cetentano, in Mani di velluto, al lunedi. La produzione esclusivamente televisiva consente inoltre alla Rai di consolidare il suo ruolo sul mercato internazionale e di abbattere i costi con le vendite all'estero. Con Attentato al Papa contiamo di ricuperare i due miliardi e mezzo che è costato: più di un miliardo l'abbiamo già incamerato». Sebbene nei bilanci della Rai e delle emittenti private la voce •acquisto film» sia tuttora tra le più pesanti, il rapporto cinema-televisione sta dunque mutando. Nel primo trimestre '86 per l'emittenza televisiva sono stati importati 430 film contro i 646 dell'anno scorso. Da qualche tempo le opere provenienti dal grande schermo non costituiscono più un evento quando arrivano sul video. «L'eccessiva offerta di film in tv — spiega Giuseppe Cereda (Raiuno) — ha contribuito a frantumare la platea televisiva al punto che adesso, sul piano dell'audience, non c'è differenza tra la messa in onda de I predatori dell'Arca perduta e di Lawrence d'Arabia, come si è potuto verificare recentemente. I grandi ascolti del passato da qualche anno non si ripetono per il cinema-. L'indifferenza del grosso pubblico per l'.etd dei filmviene attribuita alla qualità delle immagini del vecchio repertorio che sul video rlsul ta migliore che non quella, ' raffinata e sofisticata, della j «fiction» recente; la cuifotografia perde sul teleschermo molta della sua efficacia. Non per niente anche le repliche cinematografiche continua no ad avere fortuna in tv. «/( pubblico — dice Claudio O.Fava (Raidue) — rifede volentieri i film che ha già visto perché ritrova situazioni familiari, un po' come si faceva da bambini quando si rivedeva due-tre volte la stessa pellicola. Altrimenti non si comprenderebbero gli otto milioni di spettatori che hanno recentemente rivisto per l'ennesima volta Hombre con John Wayne, programmato all'improvviso da Raiuno; e i cinque milioni di persone che continuano a seguire le repliche dei telefilm Le strade di San Francisco». Sui teleschermi il cinema tradizionale ha comunque visto ridimensionato ii suo impatto con il grosso pubblico, anche perché oggi le immagini si consumano attraverso nuovi mezzi. Negli Stati Uniti i film vengono ormai proposti dai network commerciali (Nbc. Cbs e Abc) quando hanno esaurito 11 loro sfruttamento nelle sale, nei circuiti delle «tv via cavo» e sul mercato delle videocassette. L'indice d'ascolto che ne misura il successo è andato progressivamente calando, tanto che le reti commerciali americane hanno smesso di comprare film e preferiscono investire sul prociotti concepiti per la tv. La scorsa settimana nella '•fascia.-di maggiore ascolto .dei jnetwork d'oltre oceano 11 cinema era rappresentato da film come L'inferno di cristallo e da 007-Vivi e lascia morire, entrambi del 11974. . Quando un film arriva nella programmazione televisiva di routine — sottolinea Duccio Faggella, giornalista cinematografico di New York — è spremuto come un limone. I film interessanti gli americani vogliono vederli subito nelle sale o con le videocassette. Non per niente ancora oggi, nei giorni festivi, si fa un paio d'ore di coda per vedere Hannah e le sue sorel le di Woody Alien. 1 network il maggior ascolto lo ottengono con The Cosby show e The Golden Girls oppure con proposte incentrate sui problemi della società americana contemporanea-. La situazione d'oltre oceano non si discosta di molto da quella italiana, pur considerando che da noi non c'è an cora la «tv via cavo» e che il mercato delle cassette non è gigantesco come quello americano. Comunque il nuovo rapporto cinema-televisione spiega certi investimenti fatti in altri settori dello spettacolo, per aumentare l'ascolto, sia dalla Rai, sia da Berlusconi. Un mutamento di rotta che negli Stati Uniti ha avuto ripercussioni anche sul mondo dell'imprenditoria cinematografica. Nonostante il successo al botteghino ottenuto con L'onore dei' Prizzi di John Huston, l'American Broadcasting Compagnies (Abc) ha chiuso il suo settore cinematografico, seguita in questa drastica decisione dalla Cbs, il network che contende alla Nbc il primato della platea televisiva americana. In Italia, invece, continuano gli interventi dell'emittenza televisiva nella produzione cinematografica. Berlusconi ha infatti previsto di proseguire nei supi investimenti cinematografici (in pellicole italiane e francesi), politica perseguita anche dalle tre reti della Rai, la cui attenzione è soprattutto rivolta al genere d'autore. La più attiva nel settore della coproduzio ne cinematografica sembra in questo momento Raitre che tra l'altro presenterà in concorso alla prossima Mo stra di Venezia, Storia d'amore, l'ultimo film di Francesco Maselli. • Consapevoli delle difficoltà che incontrano i giovani autori a trovare sale disposte ad accogliere le loro opera — dice Stefano Munafò (Raitre) — noi investiamo "a rischio" in film con tematiche coraggiose ed originali proposte da registi esordienti o poco noti. Naturalmente si tratta di operazioni "a basso costo" che hanno come certezza il passaggio su Raitre. Molti di questi autori, però, vengono poi gratificati di elogi e premi nel festival, come è accaduto a Luciano Odorisio rSciopen;, Roberto Russo (Flirt;, Nicola di Rinaldo (L'amara scienza,) e Loredana Dordi (Fratelli;. Adesso stiamo preparando tre storie di donne "forti nei sentimenti" affidate ad altrettante registe: Francesca Comencini, Gabriella Rosaleva e Gioia Benellu. «A parte certi tentativi e certi exploits d'autore — afferma, però. Fabio Carpi — la Rai si sta lentamente allontanando dal "cinema puro" per dedicarsi sempre più alla produzione autonoma. Ed invece sarebbe meglio che la televisione di Stato insistesse nella collaborazione con il cinema come faceva fino a qualche anno fa-. Ernesto Baldo Una scena di «Attentato al Papa», l'instant-filni che ha avuto un alto indice di gradimento

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