Solo Milano e Cantù promosse con lode di Gianni Menichelli

Solo Milano e Cantò promosse con lode BASKET I Si è chiusa con pagelle modeste una «stagione regolare» piuttosto grigia Solo Milano e Cantò promosse con lode Buoni voti anche alle squadre di seconda schiera: Rimini, Reggio Emilia, Livorno - Bertoni oscar della sfortuna Le pagelle della «regular season» del basket, che da sabato celebra i suoi playoff, rischiano di essere molto severe. Non è stata una bella •prima fase», forse la peggiore di sempre, stradominata dall'inizio alla fine dal Simac (e non dal Simac migliore di sempre), che «ha fatto fare a tutti figura di pecore», come dice Boscia Tanjevic. Lo spirito battagliero e le 24 vittorie-6 sconfitte valgono comunque al Simac un bell'8, non meritato sul piano del gioco, raramente brillante con un minimo di continuità. Milano resta la favoritascudetto indiscussa, anche se (oanche perché).ultimamente ha potuto rilassarsi un po', e forse lo ha fatto anche meno di quel che avrebbe dovuto. Lo stesso 8 tocca all' Arexons, che ha vinto un po' meno (22-8), ma è stata la sola squadra capace di battere il Simac in periodo non sospetto e ha generalmente giocato un basket migliore, nonostante le lunghe assenze di Riva e Bosa: con loro, anche Cantù è da scudetto. Per il resto, in Al, voti alti vanno solo alle seconde linee: 7 alla Marr (15-15, bravo Pasini, bravissimo Silvano Dal Seno, cifre alla mano il giocatore italiano più concreto del campionato); 7 alla Riunite del sergente Lombardi (1515); 7 alla Allibert del dottorino Di Vincenzo (12-18), capace di salvarsi tranquilliamente con una formazione fatta di scarti e ragazzini. Sufficienze larghe: 6,5 alla Girgi (20-10), bella ancora incompiuta (inesperienza? assenza di centri italiani?); Bfi alla Divarese (18-12) sempre un po' fragilina (poca regia? tifosi incontentabili?). Sufficienze strette: 6 alla Scavolini (18-12), che resta lunatica, indecente in difesa e pericolosissima; 6 alla Berloni (2010), il cui attacco alla zona sembra uno schemino per tenere palla, ma che resta soprattutto sfortunata — ieri le hanno perfino svaligiato la sede — e adesso sarebbe pronta a puntare allo scudetto se avesse Vecchiato (arrivederci a settembre) e Morandotti, che ormai verrà buono solo per i mondiali, se Bianchini sarà tanto furbo da non rinunciarvi; 6 alla SIIverstone (11-19), che valeva una salvezza penosa e una salvezza penosa ha avuto. Appena sotto la sufficienza: 5,5 all'Opel (11-19), che valeva una salvezza penosa (specie dopo l'arrivo di quel King) e ha avuto una retrocessione penosa. Insufficienza piena: 5 alla Granarolo (17-13), che ha avuto le sue tribolazioni ma soprattutto 1 suoi tradimenti (e il voto sa¬ rebbe peggiore se non ci fossero di mezzo Gamba, Binelli e Brunamonti); 5 alla Stefanel (9-21), che non ne ha azzeccata una, impostando male la stagione dall'inizio. Disastri: 4 al Bancoroma (13-17), che si è confermato cavallo mediocre e un po' bolso, incapace di rispondere alle briglie di un buon tecni¬ co come De Sisti e pronto a galoppare solo sotto lo stimolo di sproni particolari (a meno che la «Korac> sia stata un terno al lotto); 4 alla Benetton (8-22), che forse se il campionato cominciasse oggi finirebbe fra le prime otto; 3 alla Mulat (5-25), tutta s cagliata, tutta da rifare. Gianni Menichelli

Luoghi citati: Livorno, Milano, Reggio Emilia, Rimini