La Ferrari non frena la caduta di Cristiano Chiavegato

La Ferrari non frena la caduta FORMULA 1 Nella borsa mondiale sale Lotus scende Maranello La Ferrari non frena la caduta Insuccesso in Spagna - Il perché di tanti guai DAL NOSTRO INVIATO JEREZ — Quando domenica sera gli organizzatori del G.P. di Spagna hanno vuotato le casse sono quasi svenuti. Meno di 15 mila spettatori paganti! Un «bagno» economico clamoroso. Ci sono delle responsabilità: circuito nuovo, senza tradizioni, località difficile da raggiungere, pe- riodo sbagliato, prezzi troppo alti (55 mila lire solo per l'ingresso). Peccato. Lo sforzo era stato notevole, meritava di più. Servirà come lezione per il futuro. La gara comunque è stata molto bella. E Senna ha meritato di vincere. Perché oltre alle sue orinai ' riconosciute doti (ottima messa a punto della vettura, sensibilità di guida e coraggio) ha acquisito anche l'intelligenza tattica. Ha fatto da «tappo» per 39 giri, ha attaccato fidandosi dei suoi equilibrismi quando gli altri erano in difficoltà, si è difeso al limite nel finale. Salgono cosi nella' ..borsa» del mondiale di F.l le quotazioni del brasiliano, insieme con quelle della Lotus. Anche se, salvo sorprese, i team favoriti rimangono Williams e McLaren. Scendono invece con preoccupante regolarità negativa le azioni della Ferrari, a secco dopo due gare. Nella tabella pubblicata a fianco si nota che Alboreto non arriva al traguardo da quasi 8 mesi, cioè dal 25 agosto 1985. G.P. d'Olanda. Qualche piazzamento per Johansson, ma non sono questi i risultati che si attendono. La Casa modenese evidentemente attraversa un periodo di appannamento, dovuto con tutta probabilità alla rapida evoluzione con cui si è mossa la Formula 1 passando da sport artigianale ad una sfida industriale. Dietro alla McLaren c'è la Porsche! dietro alla Lotus ora c'è la Renault, dietro alla Williams si trova l'Honda. Qualcuno dirà che dietro a Maranello c'è la Fiat. E' vero. Ma il rapporto è diverso. La Ferrari agisce con piena autonomia e — soprattutto — è una scuderia che fa quasi tutto da sola, anche nei minimi particolari. Questo significa un impegno costante su tutti i fronti e non bastano gli «aiuti» che arrivano da Torino. Una cosa è acquistare un cambio, un motore, i freni dai migliori fornitori del mercato, un'altra fare da sé. Prendiamo proprio i freni. Dall'inizio dell'anno la scuderia di Alboreto ha deciso di costruirli da sola. Lasciamo da parte le motivazioni (segreti industriali, possibilità di compiere studi più avanzati...). Resta il fatto che è un impegno in più, altro materiale da collaudare, da sviluppare. Cosi succede che su quattro partecipazioni-gara nel 1986, ci siano tre ritiri per guasti all'impianto frenante. E' chiaro che la Ferrari sta lavorando per mettere un «freno» alla discesa. Ma non aspettiamoci un recupero veloce. Troppa carne al fuoco, compreso 11 programma Indianapolis e "a nuova vettura, veramente rivoluzionarla, che dovrebbe essere pronta per agosto-settembre. Ad Imola, il 27 aprile, 1 fans di Maranello dovranno ancora avere pazienza. Cristiano Chiavegato

Persone citate: Alboreto, Johansson, Senna

Luoghi citati: Imola, Indianapolis, Maranello, Olanda, Spagna, Torino