Due pianisti aprono «il nuovo suono del jazz italiano»

Due pianisti aprono «il nuovo suono del jazz italiano» Due pianisti aprono «il nuovo suono del jazz italiano» MILANO — «Il nuovo suono del jazz italiano», parte seconda. La prima edizione, l'inverno scorso, era stata un successo, pur con Inevitabili polemiche, poiché la rassegna imponeva scelte e esclusioni come sempre discutibili. Ora l'associazione «Musica Oggi» vara un secondo ciclo di concerti, otto, sempre al milanese Teatro delle Erbe (la rassegna è patrocinata dal Comune e dalla Cariplo). Nonostante l'etichetta, che può trarre in inganno, anche stavolta più che avanguardie o giovani emergenti sono di scena alcuni fra i nomi più solidi e affermati del jazz nòstrano: jazz che sta attraversando un periodo di gran rilancio. Aprono la seconda edizione de «Il nuovo suono del jazz italiano», stasera due pianisti, Enrico Pieranunzi e Gaetano Liguori, con i rispettivi gruppi; seguiranno il 22 il quartetto del sassofonista Gianni Basso e l'Ùnit della vocalist siciliana Cinzia Spaia; il 29 il trio di Guido Manusardi e il duo Donato Scolese-Stefano Cerri; 11 6 maggio Lino Patruno Bruno Longhi in un clarinet summit, con Laura Fedele al plano, seguiti dal quartetto del sassofonista Sandro Cerino. Il 13 appuntamento con il quartetto di Claudio Fasoli (sax) e l'Ensemble del trombonista Marcello Rosa; il 20 il duo formato da Giancarlo Schiaffinl (fiati) e Tiziana Ghiglioni (voce) e il quartetto di Roberto Ottaviani; 11 27 11 quintetto di Gianni Bedori e la big band «ellingtoniana» di Carlo Bagnoli e Sante Palumbo; e infine il 30 maggio i quartetti del sassofonista romano Maurizio Gtammarco e della sassofonista veronese Cristina Mazza. g. ter.

Luoghi citati: Milano