Partiti perplessi sui voti «mobili»

Partiti perplessi sui voti «mobili» Turati, risultati di un'indagine Partiti perplessi sui voti «mobili» i Gli studiosi: «Non ci sono scambi fra de e^'; pei» - Ma la periferia dimostra il contrario Il voto a Torino passa più facilmente da un partito all'altro rispetto a Milano e alle regioni rosse tradizionali (Emilia Romagna, per esemplo). Ha più le caratteristiche delle grandi città del Sud, anche se in questo caso risulta un po' più stabile: almeno un terzo degli elettori fra il 1980 e i'85 (anni di elezioni amministrative) ha cambiato idea, abbandonando il simbolo scelto nella precedente consultazione. Sono dati emersi da una ricerca svolta da tre docenti universitari, i professori Paolo Ceri, Edda Saccomani ed Ezio Marra, presentata ieri In un convegno organizzato dal Club Turati. Per i relatori, Torino appare più vicina a Napoli che a Milano, con interscambi di consenso fra sinistra, centro e destra, sintomo di un quinquennio (198085), quello preso in considerazione dallo studio, trascorso fra trasformazioni, crisi economica, perdita di abitanti (quasi centomila) e scandali che hanno attraversato soprattutto i maggiori partiti: de, pei e psi. Il prof. Pier Giorgio Corbetta, direttore dell'Istituto ni iiiiiiiiiiimiiiiiiiimiiii iiiiiiiiiiiimiiii Cattaneo di Bologna ha sintetizzato quanto è emerso dalle analisi di Ceri, Edda Saccomanni e Marra, ricordando che i due colossi, democristiano e comunista, hanno un elettorato più stabile con un ricambio che sfiora il 20 per cento a testa, mentre 11 culmine degli spostamenti avviene nel psi (60 per cento) e nel psdi (75 per cento). A Milano i socialisti risultano i catalizzatori del polo laico, a Torino invece prendono voti da ex comunisti, ma non da repubblicani o liberali, il segretario del psi Cantore conferma l'analisi dei tecnici, che escludono uno scambio diretto di voti fra pei e de, mentre il vice segretario de Bodrato afferma che la de in alcune zone periferiche ha vinto proprio a scapito del pei. Interventi pure di Fassino, del sindaco Cardetti, del sen. Bastianini (ha apiegato perché nessun ex liberale nell'85 abbia votato a sinistra, dando ragione agli studiosi), del verde civico Pezzana e di Manghi della Cisl, coordinati dal direttore di' Stampa Sera, Michele Torre,.. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Bologna, Emilia Romagna, Milano, Napoli, Torino