l non ricordo di Cirillo

1 non ricordili di Cirillo La deposizione al processo contro i br che lo rapirono 1 non ricordili di Cirillo «Se non fossi convìnto della sua buona fede, crederei che abbia voluto intenzionalmente depistare le indagini» aveva scrìtto nella sua ordinanza il giudice istruttore - Ieri l'ex assessore de non ha chiarito i molti punti ancora oscuri della vicenda - Il suo segretario racconta i contatti con il Sisde e rincontro con Cutolo in carcere NAPOLI — Un Interrogatorio-lampo, appena 10 minuti, per confermare quanto già dichiarato al giudice istruttore. Ciro Cirillo, de, ex assessore regionale all'Urbanistica e presidente del Comitato per la ricostruzione, si è presentato ieri dinanzi ai giudici della quarta sezione penale. Pantaloni di flanella grigia, impeccabile •blazer», ha varcato alle 11 in punto l'ingresso dell'aula-bunker nel carcere di Poggioreale, dove è in corso il processo contro i brigatisti rossi che lo rapirono il 27 aprile '81 davanti alla sua abitazione (nell'agguato furono uccisi il suo autista e l'agente di scorta) e lo rilasciarono il 23 luglio successivo, dopo il pagamento di un riscatto di un miliardo e 450 milioni di lire. Un processo .dimezzato», quello in corso a Napoli: dall'ordinanza di rinvio a giudizio è infatti stralciata la parte più interessante, cioè la trattativa per il rilascio dell'esponente politico avvenuta nel carcere di Ascoli Piceno tra il boss camorrista Raffaele Cutolo, rappresentanti del la de e agenti dei servizi se greti. Su questo inquietante capitolo del «caso Cirillo» le indagini sono ancora in corso. 'Nella fase Istruttoria lei ha rilasciato una serie di dichiarazioni che per la verità non furono di grande aiuto al giudice. Conferma quelle deposizioni? Vuole aggiungere particolari?., ha chiesto il presidente Roberto D'Aiello. ••Confermo e non ho altro da aggiungere-, ha risposto Carlo Alemi, il giudice istruttore del «caso Cirillo», usò parole particolarmente dure sul comportamento di Cirillo durante le indagini. Si legge a pagina 567 dell'ordinanza di rinvio a giudizio: ^Quando più sarebbe stato utile per gli inquirenti che Cirillo effettuasse una ricostruzione precisa degli avveni¬ menti, la memoria dell'assessore rapito improvvisamente si annebbia al punto che, se non si fosse pienamente convinti della sua completa buona fede, si sarebbe portati a credere che intenzionalmente abbia voluto depistare gli investigatori'. Ieri Cirillo non ha dissipato i dubbi espressi da Alemi. Sul pagamento del riscatto, si è limitato » rispondere: «/ miei figli si mossero per salvarmi: i soldi furono reperiti dalla mia famiglia e da amici fidati'. Cirillo ha poi aggiunto: «/ terroristi mi contestavano di appartenere alla struttura dirigente che reggeva le istituzioni democratiche. Mi rapirono perché ero ritenuto l'uomo della ricostruzione<>. I giudici hanno anche interrogato la moglie (Luisa Scoppa) ed i figli (Maria Rosaria, Francesco e Bernardo) dell'ex assessore regionale. In particolare, i due uomini in un primo tempo si rifiutarono di confermare l'avvenuto pagamento del riscatto. Lo fecero solo dopo un'incriminazione di favoreggiamento. Ieri, 1 figli di Cirillo hanno spiegato di aver avuto timore che, confermando il pagamento del riscatto, avrebbero potuto compromettere la liberazione del loro genitore, Hanno inoltre confermato che il ruolo di intermediario tra loro e le Br era stato affidato ad Enrico Zambelli, giornalista pubblicista, che consegnò i soldi al brigatista Senzanii Il presidente D'Aiello lo ha voluto ascoltare subito. «Per la consegna del denaro i brigatisti mi sottoposero ad una specie di caccia al tesoro — ha ricordato Zambelli.—. Mi telefonò un certo dottor Pedrini (nome falso dietro cui si celava Giovanni Senzanl, ndr). Mi diede istruzioni precise. Giunsi a Roma dopo avere preso più di un treno, come i brigatisti mi avevano detto. Finalmente, su un autobus, consegnai a Semani il sacco contenente le banconote da 50 mila lire». Per ultimo è stato sentito Giuliano Granata, de, ex sindaco del Comune di Giugliano, segretario particolare di Cirillo, coinvolto nel turbine delle visite a Cutolo nel carcere di Ascoli. «Pochi giorni dopo il sequestro — ha detto — fui contattato dai funzionari del Sisde. Mi chiesero di aiutarli a individuare la prigione delle Br e a identificare una presunta talpa all'interno della Regione Campania. Mi misi a disposizione, cosi fui introdotto nel carcere di Ascoli Piceno per incontrare Cutolo». Napoli. Isa deposizione di Ciro Cirillo ieri in corte d'Assise

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Campania, Comune Di Giugliano, Napoli, Roma