Scandolo nel calcio 80 portile truccate di Claudio Giacchino

Standolo nel soldo 80 portile trottate Inchiesta della magistratura di Torino Standolo nel soldo 80 portile trottate Coinvolte 5 squadre di A (Bari, Lecce, Milan, Napoli e Udinese), 5 di B e una decina di C - Sei anni dopo ritorna la corruzione del totonero TORINO — Sei anni dopo il calcloscommesse, il football italiano è di nuovo travolto da uno scandalo che s'annuncia di proporzioni colossali. Inquisite sarebbero cinque squadre di serie A (Bari, Lecce, Milan, Napoli e Udinese), altrettante di B (Cagliari, Perugia, Pescara, Triestina e Vicenza) oltre una decina di C, quaranta tra giocatori, direttori sportivi, allenatori e presidenti ed un arbitro. L'indagine è duplice. Da un lato, è condotta dalla magistratura ordinarla torinese perché sarebbe stata violata la legge speciale che consente solo allo Stato di organizzare concorsi pronostici; dall'altro, dall'ufficio inchieste della Lega calcio perché circa 80 partite degli ultimi tre campionati di tutte le serie professionistiche sarebbero state truccate per gonfiare le vincite del totonero. Il sostituto procuratore di Torino, Giuseppe Marabotto, ha firmato ordini di cattura, di cui nove finora eseguiti, contro dodici persone: solo il portiere e il vice allenatore della Pro Vercelli, Giovanni Bidese e Antonio Pigino, appartengono al mondo del pallone. Ma il magistrato ha Inviato anche comunicazione giudiziaria per associazione per delinquere a nomi famosi del football: Franco Janich, general manager del Bari, Tito Corsi, direttore sportivo dell'Udinese, Spartaco Ghini, presidente del Perugia, e al suo giocatore Sauro Massi (la sede della società è stata perquisita ieri pomeriggio), Claudio Vinazzani, mezzala della Lazio, Giovanni Vavassori, ex difensore del Napoli e della Nazionale, Dario Maraschiti, presidente del Vicenza, Gastone Rizzato e Franco Cerilli, dirigente e centrocampista della squadra veneta, Maurizio Rossi, portiere del Pescara, Giacomo Chlnellato, terzino del Cagliari. Nello scandalo sarebbero implicati anche Italo Allodi, consulente personale del presidente del Napoli, 11 portiere del Milan Giuliano Terraneo, l'attaccante dell'Udinese Antonino Criscimanni, il difensore della Triestina Maurizio Braghin e l'arbitro (quest'anno ha diretto otto partite in B) Giovanni Da Pozzo di Monza. Solo Tito Corsi e Giuliano Terraneo sono stati rintrac- ciati (per calciatori e dirigenti il lunedi è giorno di vacanza) dal cronista. Corsi ha appreso («sono stupito ed amareggiato») a Firenze, dove abita, che in mattinata la polizia aveva perquisito la sua camera d'albergo a Udine e la sede della società friulana. Giuliano Terraneo ha dichiarato: «Non so nulla di questa storia, né di comunicazioni giudiziarie: Cardine dell'inchiesta sono le intercettazioni telefoniche fatte un po' dappertutto in Italia durate quasi un anno e racchiuse in trecento bobine. Migliaia di telefonate In cui parlano i presunti organizzatori del totonero catturati (tra essi ci sono Armando Carbone, presunto boss delle scommesse clandestine a Napoli e un funzionario della Banca d'Italia di Pescara, Paolo Di Rosa). Ma parlano anche alcuni giocatori e dirigenti inquisiti. Le indagini s'iniziarono nel maggio deil'85. Il sostituto procuratore della Repubblica Marabotto seguiva una banda di trafficanti di droga. Intercettando le loro telefonate ha scoperto che alcuni di essi tiravano le fila del toto clandestino. Nell'inverno, quando ormai lo scandalo s'era chiarito (300 bobine di intercettazioni, in molte le voci di calciatori e dirigenti), il giudice ha avvertito il capo dell'ufficio inchieste della Lega, dottor Corrado De Biase. Assoluto il riserbo di Marabotto c De Biase (starnane rilasceranno un comunicato). Tra le partite sospettate: Napoli-Udinese 1-1 e Milan-Udlnese 0-0 del novembre scorso, Perugia-Cagliari 2-1 e Triestina-Lecce 1-1 (entrambe del campionato di serie B 84-85), Perugia-Campobasso 2-1 (fu arbitrata dal signor Da Pozzo) di quest'anno. In un'intercettazione si parla di un presunto incontro clandestino, 11 sabato precedente Napoli-Udinese, tra Allodi e Corsi all'hotel Royal del capoluogo campane. In un'altra, addirittura, il presidente del Perugia si lamenterebbe con un suo collaboratore: 'Insomma, trenta milioni per alterare il risultato mi sembrane troppi». In un'altra, si direbbe: 'Abbiamo mandato il Lecce in serie A grazie all'autogol di Braghin della Triestina». In un'altra, si biasimerebbe la vittoria del Perugia sul Cagliari in odore di retrocessione in serie C: •Era stato concordato un risultato diverso, tant'è che negli spogliatoi qualcuno del Cagliari se l'è presa con l'allenatore degli umbri, Agroppi». Tra le squadre di serie C coinvolte nell'indagine risultano giocatori e dirigenti di: Cavese, Monopoli, Campania, Pro Vercelli, Sanremese. Claudio Ceraiuolo Claudio Giacchino