Intanto cresce la sete di birra

Intanto cresce la sete di birra Intanto cresce la sete di birra Code al festival, più ordini dai ristoranti • Ottanta per cento di malto, 10 per cento di riso, un altro 10 per cento di mais, poi luppolo, per aromatizzare la bevanda: la ricetta è tutta qui*. Riccardo Ascari, capo area della Foretti, uno dei colossi italiani della birra (quasi un milione di ettolitri prodotti nell'85), spiega che «le sofisticazioni sono proprio impossibili*. Al Festival delle birra, in corso da venerdì a Torino Esposizioni, fra gli operatori serpeggia una certa elettricità: «La tragedia del vino al metanolo — spiegano concordi — non può essere motivo di soddisfazione, ma ha inevitabilmente cambiato ritmi al nostro commercio. Sono di colpo aumentate le richieste di ristoranti, bar, supermercati e drogherie*. E' troppo presto per valutare l'incremento, ma rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quando le condizioni climatiche erano più favorevoli alla bevanda) può già essere segnato un più 10%. Fra tre-quattro settimane l'aumento sarà più sensibile: L'effetto metanolo, più il caldo che dovrà pur arrivare — spiega Ascari — promettono un'estate record per la birra. Le nostre industrie non sono comunque impreparate: un aumento dei consumi era già atteso*. Si scopre, intanto, che ogni italiano ha bevuto nell'85 circa 22 litri di birra, con un notevole incremento sull'anno precedente: il 15%. Siamo comunque ancora lontani dai 50 litri prò capite dei francesi e lontanissimi dai 120 di un tedesco. Oli italiani, poi, sembrano nazionalisti: hanno preferito nell'82% dei casi etichette nostrane, anche se le birre di importazione hanno guadagnato un punto e mezzo (circa 400.000 ettolitri). Complessivamente sono stati bevuti 12.500.000 ettolitri di birra, 85% blonda, 10% rossa e 5% scura. Nell'86 si dovrebbero superare i 16 milioni di ettolitri. Il vino avvelenato ha anche modificato il tipo di richiesta: •! forti bevitori, che cercano anche una gradazione alcolica — spiega Osvaldo Chiappino della Euroblrre — si stanne orientando su prodotti doppio malto, capaci di 20-24 gradi saccaromctrici, traducibili in 7-8 gradi alcolici. Per i più. incalliti c'è una possibilità estrema: si chiama Birra del diavolo, di produzione francese. Tocca i 36 gradi saccarometrici, 12 gradi alcolici. Ha la forza di un barbera*. La richiesta è aumentata soprattutto nei ristoranti (•dove sino a ieri eravamo mal visti, perché la birra tende a saziare troppo in fretta*) ma anche in alberghi di classe, dove evidentemente non ci si fida neppure del vino d'annata: -Ho dovuto rifornire in gran fretta — spiega Chiappino — anche il Principi di Piemonte e l'Ambasciatori*. Il momento favorevole ha finito inevitabilmente con lo stimolare la fantasia: cosi sono nati parecchi gusti nuovi.

Persone citate: Ascari, Chiappino, Foretti, Osvaldo Chiappino, Riccardo Ascari

Luoghi citati: Piemonte, Torino