L'agroalimentare punta sulle ricche terre venete

Uagroalimentare punta sulle ricche terre venete Il rilancio del made in Italy Uagroalimentare punta sulle ricche terre venete VERONA — La bilancia agro-alimentare può chiudere quest'anno con un saldo passivo di 14 mila miliardi, rispetto agli 11 mila dell'85. Questi dati allarmatiti hanno reso ancor più interessante e attuale l'incontro svoltosi venerdì scorso a Verona, organizzato dalla Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno. Scopo del convegno è stato quello di compiere un'analisi dell'esistente e delle vario potenzialità, per verificare se esistono i presupposti su cui fondare un rilancio del settore agroalimentare su basi più moderne. Si tratta — hanno detto i relatori tra cui Angelo Ferro, Corrado Glacomini, Davide Cantarelli — di coltivare più compiutamente il già fertile substrato fornito dalla fiorente agricoltu¬ ra veneta, con una maggior coordinazione tra produzione, trasformazione e commercio. L'agricoltura veneta, ha sottolineato Angelo Ferro, può conlare sulla coltivazione di 910 mila ettari. Ma, ha aggiunto Corrado Glacomini. essa presenta aree caratterizzate da un'elevata efficienza e altre dove predomina il parttime. E' dunque sulle prime zone che si deve puntare per uno sviluppo deli'agroai Intentare. La strada da percorrere è ancora lunga, come hanno Sottolineato Ottone Ferro e Vasco Boatto. Un ruolo importante in questo scenario — hanno ancora detto i relatori — potrà essere svólto dalle cooperative e dalle associazioni del produttori agricoli.

Persone citate: Angelo Ferro, Corrado Glacomini, Davide Cantarelli, Vasco Boatto

Luoghi citati: Belluno, Verona, Vicenza