L'Aima ritira e distrugge 800 mila quintali di patate

L'Aima ritira e distrugge 800 mila quintali di patate (ili interventi sili mercati agricoli L'Aima ritira e distrugge 800 mila quintali di patate ROMA — La crisi che ha colpito la pataticoltura — crisi di sovrapproduzione conseguente a circa 13 milioni di quintali di patate prodotte nel 1983 In più rispetto al 1984 a livello europeo — pare essere finalmente giunta ad un giro di boa. L'Alma, "ente di Stato che organizza I ritiri di prodotto dal mercato, ha infatti dato 11 via all'operazione, la prima in Italia nel sitò genere. A seguito di pressioni pervenute da quelle parti d'Italia, quali 11 Fucino, la Campania, 11 Piemonte, l'Emilia, la Calabria, il Veneto e poche altre, dove il crollo del presti (80-100 lire il chilo, contro un costo di produzione calcolato analiticamente sulle 170 lire) maggiormente faceva sentire i suoi effetti negativi, il ministero dell'Agricoltura ha deciso il ritiro di circa 800.000 quintali di patate. Circa 450.000 quintali verranno immagazzinati nella Riarsici» (Abruzzo), mentre la restante parto sarà Inviata al magazzini della Calabria (844)00 ql.), della Campania (80.000 ql.), del Piemonte (84.000 ql.). In Piemonte ad agire per conto dell'Alio» sarà l'Aspropat, l'Associazione dei Produttori con sede ad Alessandria, costituito lo scorso anno ed ormai sostanzialmente riconosciuta dalia stessa Regione Piemonte. .Le operazioni di ritiro degli 84.000 quintali — ha dette Il Presldonte dell'Associazione, Giuseppe Stella — sono praticamente Iniziate: interessano soprattutto la zona della Bassa Vaile Borivìa, Il vero polmone pataticolo del Piemonte, di Castellasse- Bormlda, Casalcermeili e Valmacca in provincia di Alessandria».

Persone citate: Giuseppe Stella, Vaile