I sei volti della Divina la Garbo torna sul video di Ugo Buzzolan
I sei volti della Divina la Garbo torna sul video Ramno, un ciclo notturno senza curatore I sei volti della Divina la Garbo torna sul video DI Greta Garbo, di questo Immenso mito di cinquantanni fa, cosa resta oggi? Lo scorso anno era stata condotta in Francia un'indagine tra i giovani su alcuni mostri sacri del passato: c'era un venti per cento cui il nome della Garbo non diceva nulla, e un'altra percentuale più consistente che ne aveva, appena, e vagamente, sentito parlare come di un'interprete di cinema o di teatro (del '800? dell'800?); per la stragrande maggioranza si trattava comunque di persona scomparsa da molti anni. In effetti a volte pare strano pensare che la Garjjo sia ancora viva; ha ottant'armi, ' compiuti nel silenzio più as| soluto il 18 settembre 1985, e vive in un appartamento a New York: ha continuato a respingere i visitatori, a rifiu■ tare interviste, a opporsi al rilascio di qualsiasi dichiarazione. Ha voluto con ferma determinazione staccarsi dal . mondo, e 11 mondo, dopo I averla posta sul più alto piedistallo ed essersi interrogato , a lungo sul «grande rifiuto», sembra ora rispettare quel ; suo ostinato e totale desiderio di oblio. Salvo sussulti di memorie e di omaggi, naturalmente: come questo ciclo senza titolo e senza curatore che da stasera, sotto la generica insegna di «Sabato club»,.va in ,* onda su Raiuno a tarda ora. » Non è uh tentativo di prof i~ lo critico, non 6 accompagna■' to da documentari o dibattiti ; o commenti, non si sa neppure se era stato allestito per ; festeggiare (si fa per dire) gli ; ottantanni. Non è la prima ; volta che la Rai rievoca la ; Garbo, di quando in quando : sue pellicole passano nel ; gran fiume cinematografico ; quotidiano: tempo fa abbla; mo visto un ragguardevole muto, il suo ultimò. Il bacio ', di Feyder e di recente, nella rassegna pirandelliana, il cu- rioso ma modesto Come tu mi vuoi. Qual è 11 criterio con cui sono state messe Insieme le sei pellicole del ciclo? Scartata la bassa insinuazione che si tratti di un riempitivo — c'è un buco al sabato sera dopo gli schiamazzi di Pippo Baudo: ma si, infiliamoci pezzi di una personale della Garbo, fa sempre cultura — si può supporre che si sia inteso offrire un ritratto della Divina effigiata nei panni e negli atteggiamenti di «eroina d'amore». Mesta eroina d'amore, c'è da aggiungere. Ex prostituta sbalestrata e consumata dalla vita in Anna Christte, desolato dramma di O'Neill, suo primo film parlato (e quanto sarebbe gradito poter sentire la sua vera voce, sempre doppiata con quegli insopportabili toni da fatalirsima) ; spia destinata alla fucilazione in Mata Hari; ballerina al tramonto propensa al suicidio in Grand Hotel; moglie fedifraga che si autopunisce dell'adulterio facendosi maciullare dal treno in Anna Karenini; infelice, reietta, respinta dalla società, fulminata dalla tisi in Margherita Gauthier; e patetica e impossibile amante di Napoleone in Maria Walewska. Forse sarebbe necessaria una riproposta televisiva più rigorosa e motivata, e «ragionata». Comunque, anche cosi, il pubblico avrà modo di valutarne, attraverso sei interpretazioni famose, l'arte sempre leggendaria fatta di reale e straordinaria forza interpretativa, di non celati compiacimenti divistici, di eccezionale fotogenia, é sicuramente distinguerà quando a dirigerla sonò registi mediocri, artigiani del melodramma quali Brown o Fitzmaurl ce, o un raffinato mestleran te come Goulding . (Grand Hotel), o un autentico mae atro come Cukor (Margherita Gauthier). Va benissimo recuperare film della Garbo, può essere un'operazione valida, una verifica o addirittura una cono' scenza per le nuove generazioni. Ma in quale misura la platea risponderà ad una rassegna cosi apparentemente occasionale, cosi defilata e confinata di notte? Se c'è ancora oggi un pubblico interessato a Greta Garbo, non si è fatto nulla per stimolarlo e attirarlo. Ugo Buzzolan
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