Tribunale a Ivrea, sì o no? di Giampiero Paviolo
Tribunale a Ivrea, sì ono? Dovrebbe essere uno dei sette da abolire in Piemonte Tribunale a Ivrea, sì ono? Il presidente: «Si può condividere la scelta di sopprimerlo, ma non dobbiamo dimenticare che al presunto spreco di risorse si contrappone un più celere funzionamento della giustizia» - Un progetto per «accorpare» i mandamenti di Chivasso e Rivarolo A Ivrea, la notizia dell'appello inviato dal Consiglio giudiziario al ministero di Grazia e Giustizia per sollecitare la soppressione del Tribunale, non ha provocato sorpresa o stupore. «Se ne parla da tempo—conferma il presidente. Renato Bracchi — i principi ispiratori della scelta sono in larga parte condivisibili. Non dobbiamo dimenticare però che al presunto spreco di risorse si con trappone un più celere funzionamento della macchina della giustizia'. Partendo da questa considerazione il dottor Bracchi aveva presentato anni fa la proposta di creare a Ivrea una sorta di Torinodue, accorpando alla sede eporediese anche i mandamenti di Chivasso e Rivarolo. Il progetto giace dal 79 al Consiglio superiore della ma' gistratura, che dovrebbe esprimere il suo parere. Da Ivrea dipendono attuai' mente i mandamenti di Cuorgné e Strambino, in tutto poco meno di duecentomila abitanti. L'aggiunta di Chivasso e Rivarolo porte rebbe quasi a raddoppiare l'utenza potenziale. Ma il progetto ha fin qui incontrato non poche resistenze, soprattutto a livello politico: sembra che molti centri del Chivassese siano contrari, mentre nella zona di Rivaro lo i consensi sarebbero quasi unanimi: «Per gli abitanti dei Comuni più lontani — prose' gue Bracchi — fa sede di Ivrea comporterebbe qualche problema logistico. Però non mancherebbero i vantaggi: la macchina della burocrazia in un tribunale di provincia e certamente più. efficace». Insomma, anche da Ivrea arriva una conferma: qui la giustizia funziona bene, i procedimenti penali sfociano nelle udienze in tempi ridotti, ottenere un documento * più facile. Ma al tempo stesso ci si rende conto che il carico di lavoro non giustifica attualmente la presenza di 4 magistrati' (il minimo consentito dalla legge) e di 25 impiegati. Il tribunale però non è una struttura a se stante. Ad esso sono collegati il carcere, gli uffici inali, l'Ordine forense, che conta su 45 legali e dovrebbe prendere ufficialmente posizione tra pochi giorni: 'Non intendiamo polemizzare col Consiglio giudiziario. Ma vorremmo sapere sulla base di quali criteri è stata sollecitata la soppressione del tribunale. L'accentramento degli uffici a Torino non può risolversi a beneficio dei cittadini' dice il presidente Adolfo Anselmi. E' probabile che l'Ordine eporediese invìi al ministro un ordine del giorno, per sconsigliare la soppressione del tribunale. Anche in municipio la cautela è d'obbligò. Ma gli amministratori ricordano che proprio in queste settimane è giunta dal ministero di Grazia e Giustizia la conferma dei finanziamenti per completare la ristrutturazione degli uffici giudiziari: Un lavoro da due miliardi. La proposta del dottor Bracchi prevedeva anche una piccola rivoluzione nelle preture. Cuorgné doveva essere accorpata a Rivarolo, Strambino a Ivrea. Un progetto che gli ultimi provvedimenti in materia hanno già superato: il pretore di Cuorgné è dall'anno scorso titolare anche della sede di Lanzo, quello di Strambino tiene le udienze a Donnas (una sede per la quale si parla di soppressione da molti anni, ma senza alcun esito). Il pretore di Ivrea invece dovrebbe avere la titolarità su Rivarolo. La decisione è già presa, ma per renderla ope rante è necessario che gli uffici principali siano a pieno organico. A Ivrea, fino a pochi mesi fa, mancava il cancelliere Adesso è arrivato, ma in compenso il dottor Marciarne, da sette anni in carica come pretore dirigente, è stato trasferito a Torino e l'annuncia' to accorpamento è stato nuovamente rinviato a data da destinarsi.. v Giampiero Paviolo
Persone citate: Adolfo Anselmi, Renato Bracchi
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