Appello per Prima linea: il pg chiede di commutare 9 ergastoli in 30 anni di Claudio Giacchino
Appello per Prima linea: il pg chiede di commutare 9 ergastoli in 30 anni Le conclusioni dell'accusa contro i terroristi responsabili di otto omicidi Appello per Prima linea: il pg chiede di commutare 9 ergastoli in 30 anni «Sia tolta loro la pena senza fine, concedetegli uno spiraglio di libertà, pur lontanissimo nel futuro» Un triennio di sangue ('77-'80) tra Torino e Milano, rapine e attentati - Fra un mese la» sentenza •Chiedo che a tutti e nove gli imputati condannati nel giudizio di primo grado all'ergastolo sia tolta la pena senza fine: infliggete a ciascuno di loro 30 anni di reclusione. Concedetegli uno spiraglio, pur lontanissimo nel futuro, di libertà». Cosi, nell'aula delle Vallette, il sostituto procuratore generale Vincenzo Pochettino ha concluso la lunga requisitoria contro il centinaio di terroristi di Prima linea responsabili di tutti 1 crimini compiuti dalla banda a Torino e Milano dal 1977 al 1980. Un triennio di sangue e follia, scandito da rapine, ferimenti, attentati dinamitardi e otto omicidi: quelli del brigadiere di polizia Giuseppe Ciotta, dell'agente delle Nuove Giuseppe Lorusso, del ma-, gistrato milanese . Emilio Alessandrini, dello studente Emanuele Iurilli, del vigile urbano Bartolomeo Mana, del barista Carmine Civitate, del dirìgente Fiat ing. Carlo Ghiglieno, del giudice di Milano Guido Galli. Per questi morti innocenti la corte d'assise condannò nel dicembre 1983 all'ergastolo Maurice Bignami, France¬ sco D'Ursi, Diego Forestieri, Bruno Laronga, Susanna Ronconi, Roberto Rosso, Silveria Russo, Sergio Segio, Liviana Tosi. E' la prima volta che in un processo di terrorismo con tanti assassinii l'accusa non invoca la prigionia perpetua. Il dott. Pochettino ha esordito dicendo di voler interpretare il ruolo di 'giudice sereno più che mostrare la faccia feroce dello Stato» ed ha motivato cosi le proprie conclu sioni: •Occorre superare .la logica dell'emergenza, qui ci sono le condizioni per tentare di superarla. Gli accusati hanno riconosciuto ed ammesso totalmente le proprie colpe, hanno dimostrato di aver ripudiato la lotta armata. I fatti loro contestati sono gravissimi, non bisogna dimenticarlo; però le dissociazioni appaiono degne di fede, vanno incoraggiate, occorre dare una speranza. Perciò, siano concesse le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti per cui la massima pena può essere ridotta a 30 anni di reclusione». Gli irriducibili di Prima linea, come la maggior parte di quelli delle Brigate rosse, sono a poco a poco cambiati negli anni: dai primi giudizi (biennio '81-82) in cui nelle aule teorizzavano ancora la violenza e minacciavano, sono progressivamente passati a posizioni di critica ed autocritica, addossandosi le proprie responsabilità ed ac- ' cettando, come hanno fatto Segio e compagni (sono assistiti dagli avvocati Enrichens, Trucco, Fierro, Lamacchia), una difesa tecnica. Prima linea oggi non conta più nessun «duro». Qualcuno degli ex terroristi ha invocato il perdono dei parenti delle vittime, altri hanno spiegato loro perché hanno ucciso. Nelle udienze scorse, i patroni di parte civile della moglie e dei figli del giudice Guido Galli hanno rivelato: 'Bruno Laronga e Silveria Russo hanno scritto alla famiglia del magistrato». Il pg Pochettino non ha sollecitato sensibili sconti di pena per gli altri accusati. Per tutti, compreso il superpentito Roberto Sandalo (fu condannato a 7 anni e 7 mesi, da tempo è libero), ha chiesto la conferma delle condanne (molte attorno ai 20 anni) erogate nel primo processo. Solo per Enrico Baglioni ed Alessandro Bruni (la corte d'assise inflisse 24 anni ciascuno per l'assassinio Alessandrini) ha proposto l'assoluzione per insufficienza di prove. Claudio Giacchino
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