Ambe i treni Breda (Efim) puntano su Piazza Affari

Ambe i treni Breda (Etim) puntano su Piaga Attuti Il fatturato è salito a 550 miliardi Ambe i treni Breda (Etim) puntano su Piaga Attuti MILANO — Sarà quotata in Borsa, entro la fine di quest'anno, la Breda Costruzioni Ferroviarie. Il consiglio di amministrazione dell'Efim, constatato il lusinghiero andamento del raggruppamento ferroviario Breda che ha chiuso l'esercizio 1985 con un utile di 39,7 miliardi (32,5 miliardi nel 1984), ha deciso di avviare le procedure per la quotazione in Borsa della società caposettore, la Breda Costruzioni Ferroviarie. In particolare 11 fatturato del raggruppamento è passato dai 487,8 miliardi del 1984 ai 550 del 1985. Migliora anche il cash flow: 42,3 miliardi, con un incremento del 18.5% rispetto al precedente esercizio. Nel corso del 1985 il raggruppamento ha realizzato investimenti tecnici per 18 miliardi, significativi appaiono anche i programmi, già avviati, di ricerca applicata, che prevedono una spesa di 46,5 miliardi in quattro anni e che interessano i segmenti di mercato in questo momento di maggior rilievo: treni a elevata velocità, metropolitane, autobus. Del raggruppamento, oltre alla Breda Costruzioni Ferroviarie, fanno parte la Sofer, l'Omeca, la Ferrosud e l'Intesi. Queste società occupano nel complesso oltre 5000 persone e controllano il 38% del mercato ferroviario italiano e il 40% del settore servizi metropolitani, oltre al 55% del mercato degli autobus urbani e suburbani. Quanto alla caposettore, la Breda Costruzioni Ferroviarie, questa aziende chiude da oltre 10 anni i propri bilanci in utile. In particolare nell'ultimo triennio il fatturato è passato da 127 miliardi a 280 miliardi con un incremento di oltre il 120%; la quota all'esportazione è salita da 41.5 a 155.7 miliardi. Nel 1985 il risultato netto della Breda Costruzioni Ferroviarie è stato di 7,4 miliardi contro 1 miliardo nel 1983; il portafoglio ordini, a fine anno, ha raggiunto i 440 miliardi di cui oltre il 46% destinato all'esportazione. (Agi)

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