Decapitato il clan del metilico Un morto a Roma, altri ricoveri

Decapitato il clan del metilico Un morto a Roma, altri ricoveri Decapitato il clan del metilico Un morto a Roma, altri ricoveri Arrestati nel Ravennate i due finti industriali chimici che acquistavano e distribuivano il metanolo - Affiora anche l'ipotesi di una truffa alla Cee NOSTRO SERVIZIO ROMA — La tragedia si ripete, il vino al metanolo uccide una donna a Roma, intossica ancora a Roma, Genova, Caserta, Vercelli. E dal fronte delle indagini un segnale di svolta: altri due nomi si aggiungono alla lista degli arrestati. Nomi importanti per l'inchiesta, di due capi del «clan del metanolo». Nel primo pomeriggio a Riolo Terme (Ravenna) i carabinieri hanno bussato alla porta di Romolo Rivola, 46 anni, e di Francesco Ragazzi, 56 anni. Il sostituto procuratore della Republica di Milano Alberto Nobili li accusa di associazione a delinquere per commercio clandestino di alcol metilico, concorso in adulterazione, e di numerosi falsi (in fatture e In bolle). Mediatori di vino, Rivola e Ragazzi erano al vertice dell'organizzazione: gestivano 1 contatti con le aziende chimiche (Sadepam di Viadana e Alchim di Sergnano) che, da dicembre e marzo, consegnarono i 2621 quintali di metanolo poi finito nelle cantine dei Ciravegna di Narzole, di Antonio Fusco a Manduria, Angelo Baroncini a Solarolo e Carlo Bernardi a Parma. Ai due il giudice Nobili è arrivato grazie alla collabora¬ zione dei titolari delle due industrie chimiche che in buona fede hanno venduto il metanolo al terzetto. Rivola e Ragazzi si spacciavano come industriali, acquistavano l'alcol metilico, curavano 1 collegamenti con le cantine-laboratorio che a loro volta rivendevano il vino tossico attraverso cento rivoli. I magistrati ora ritengono di aver decapitato il gruppo che acquistava, rivendeva e sofisticava in prima persona il vino. E già una domanda ulteriore si affaccia sull'intera vicenda: è possibile che il traffico di metanolo all'inizio f os se Stato ideato per alimentare una grossa truffa alla Cee? L'ipotesi ha una sua logica, ma è tutta da verificare. In sostanza è ipotizzabile che, in un primo tempo, il metanolo dovesse essere usato per aumentare la gradazione alcolica del «vino» da destinare alla distrazione agevolata, finanziata dalla Cee tramite l'Alma. il ministero dell'Agricoltura non ha elementi «né per smentire né per confermare» Comunque, sulla base di 15347 controlli effettuati, oggi risulta che 1*1,8 per cento del vino in esame era adulterato con metanolo a dosi superiori al consentito. E intanto, le vittime aumentano. A Roma Maria MandelU, 81 anni, è morta dopo aver bevuto - vino sospetto. Sempre a Roma altri tre ricoverati. Una é Valerla Rulli, 15 anni, di Torino, in gita scolastica. Ha bevuto vino in una trattoria vicina all'albergo Gemini dove alloggia. E' In osservazione. Due intossicati gravi a Caserta . e in Liguria. Enrico Rossi, 25 anni, autotrasportatore di Pietravairata è in gravi condizioni nel reparto terapia intensiva al Cardarelli di Napoli; al Santa Corona,di Pietra Ligure è ricoverato Angelo Romagnoli, pensionato di 71 anni di Albenga. Altri due casi sospetti a Borgosesia (Vercelli), e uno a Genova. r. s.