Napoli, sequestrate 4 mila tonnellate di estratto di pomodoro per l'Africa

Napoli, sequestrate 4 mila tonnellate di estratto di pomodoro per l'Africa Nel concentrato trovate bucce e forse additivi: frode in pubbliche forniture? Napoli, sequestrate 4 mila tonnellate di estratto di pomodoro per l'Africa NAPOLI — I carabinieri del Nucleo antisofisticazloni hanno sequestrato a Napoli e a Salerno quattromila tonnellate di doppio concentrato di pomodoro, destinate alle popolazioni del Terzo Mondo tfotpTtfWdalla caré>[tia.".i,ìoZfii mento non è^conforme-ai ca" pilotato d'appattì}»"," n'arino scritto i carabinieri in un apporto inviato all'autorità giudiziaria. Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta della procura della Repubblica di Napoli. Il sostituto procuratore Luciano D'Emmanuele dovrebbe inviare nella giornata di oggi le prime comunicazioni giudiziarie. <Si tratta di atti dovuti, in cui peraltro i reati sono solo ipotizzati», ha precisato il magistrato che sull'indagine mantiene uno stretto riserbo. Le ditte interessate alla vicenda sono la «Italgrani SpA», con sede a Napoli, di cui è amministratore delegato Giuseppe Ricci, e la «Italconserve» di Carapelle, in provincia di Foggia, amministrata da Vittorio Delle Donne. La prima società si aggiudicò l'appalto 11 18 ottobre 1985; la «Italconserve» ebbe l'incarico dalla «Italgrani per la produzione del doppio concentrato. Il reato che il sostituto D'Emmanuele ipotizza nell'inchiesta e di frode in pubbliche forniture. Il sequestro del prodotto alimentare si è reso necessario una volta acquisiti i risultati delle analisi eseguite dai tecnici del Nas e dell'Inca, l'Istituto nazionale delle conserve alimentari. La «non conformità» del prodotto consiste nella presenza di frammenti di bucce nel doppio concentrato, nel1'°d°r<?.,Ppco gradevole,jieUe, presunta aggiunta di sostanze .zuccherine.-,- H . wpportò" sulle conclusioni delle analisi fu inviato due mesi fa al giudice Giuseppe Febbraro, della pretura di Napoli, che ha inviato gli atti per competenza alla procura della Repubblica. Analoga iniziativa dovrebbe essere adottata dal pretore di Salerno. « Vedremo se sarà il caso di acquisire anche gli atti che riguardano l'altro capoluogo campano», spiega Luciano D'Emmanuele, che nei prossimi giorni si recherà a Salerno. Il magistrato ha inoltre ordinato un'altra serie di analisi, per verificare la qualità del doppio concentrato di pomodoro destinato alle popolazioni del Terzo Mondo. Al momento dell'intervento dei carabinieri, le lattine di pomodoro erano già imballate e pronte per essere stivate nella nave «Nuova Ventura», in partenza per lo Zaire. Ora giacciono su una banchina del porto di Napoli, contenute in sette containers sigillati. Difficile affermare, per il momento, se ci si trovi dinanzi al classico tentativo di truffa ài danni dello Stato, impegnato negli aiuti alle popolazioni colpite dal flagello della fame. Mentre il magistrato sta valutando gli eie menti in suo possesso, i primi a voler rilasciare dichiarazioni sono proprio i rappresentanti delle due ditte interessate. Franco Mele è uno dei dirienti della -Italgrani molto lente e granaglie. E che la sua azienda in questa vicenda non c'entra proprio nulla: « Vincemmo l'asta indetta dall'Aima e comprammo il pomodoro concentrato dall'Italconserve. Il bando dell'Alma è rigorosissimo, la maifa apver gli accer- lamenti sulla qualità del prodotto da parte dei carabinieri e dell'Inca. Ebbene, le analisi dicono che il doppio concentrato non risponde ai requisiti, quindi possiamo dire dt no^jivej; neanche riceyu^^lficialTneatè la merce dall'ItalPli^R^ryauanto ci rjjjuar^cf, abbiamo annullato II contratto. Ci slamo rivolti ad altre due industrie che ci hanno regolarmente spedito il prodotto, peraltro già inviato alle popolazioni del Terzo Mondo». Dal canto suo, la «Italconserve» si trincera dietro il buon nome dell'azienda, 'Produciamo 700mila quintali dt pelati e dt pomodoro concentrato l'anno — affermano i responsabili —; da sei anni esportiamo in Europa e in Africa. E' la prima volta che accade una cosa del genere». Secondo gli esperti, la presenza dei frammenti di pelle nelle lattine di doppio concentrato potrebbe anche essere conseguenza di un guasto ad una macchina verificatosi durante la raffinazione del prodotto. Di diverso parere è 11 sindacalista Maurizio Mascoli, della Cgll di Nocera Inferiore, capitale del celebre pomodoro «San Marzano». «La verità è che ancora una volta si sviluppano vasti interessi speculativi da parte dt aziende in un settore che fa gola — commenta —. L'Italgrani ha vinto l'appalto a prezzi stracciati: un milione e 631 mila lire per tonnellata. E' una cifra addirittura inferiore ai costi di produzione». f.ml.

Persone citate: D'emmanuele, Franco Mele, Giuseppe Febbraro, Giuseppe Ricci, Luciano D'emmanuele, Maurizio Mascoli, Vittorio Delle Donne