Peres: «Riconosco il popolo palestinese Gli chiedo di trattare senza condizioni» di Giorgio Romano

Peres: «Riconosco il popolo palestinese Gli chiedo di trattare senza condizioni» Il primo ministro inaugura il congresso del suo partito con un discorso aperturista Peres: «Riconosco il popolo palestinese Gli chiedo di trattare senza condizioni» Analogo invito a re Hussein di Giordania, «che vuole la pace» - Promesse di maggiore autonomia agli arabi di Gaza, offerta di negoziati a Damasco - Il premier conferma che licenzierà il ministro Modai: domenica la crisi? NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — .Noi diciamo al palestinesi; vi riconosciamo come popolo: L'affermazione, fatta da Shlmon Peres nel suo discorso inaugurale del congresso nazionale laborlsta (si e aperto martedì sera a Gerusalemme, alla presenza di quattromila persone, di cui oltre tremila delegati, delle delegazioni di 25 Paesi, di personalità civili, e religiose) sembra essere un primo organico e espldto riferimento ai palestinesi in quanto popolo da parte di un governo israeliano. n primo ministro ha voluto tendere la mano a tutti i Paesi vicini, agli arabi d'Israele e a re Hussein di Gior¬ dania, 'Che non dispera delle prospettive di pace; anche se •è stato deluso dalla dirigenza dell'Olp: Poi ha chiarito la sua posizione. Rivolto ai palestinesi ha detto: 'None nostra intenzione trattare il conflitto tra noi col ricorso alta forza brutale o con l'intimidazione. Voi non riuscirete a imporre la vostra volontà per mezzo del terrorismo e noi non abbiamo alcuna intenzione di imporre la nostra con Ut guerra. La sola via è quella del dialogo con vostri rappresentanti — rappresentanti però che stano espressione di una volontà di intesa e non dell'illusione che sia possibile imporsi con la forza —o con una delegazione gior¬ dano-palestinese'. n dialogo, ha proseguito Peres, è necessario per impedire che 'l'intero Medio Oriente diventi come il Libano, dove il fanatismo sciìta, il terrorismo dell'Olp, la distruzione dell'economia, hanno creato un'unica grande guerra civile: Per scongiurare questo pericolo «noi diciamo ai nostri vicini a Oriènte che siamo pronti a iniziare una trattativa diretta, senza nessuna condizione, disposti ad ascoltare le vostre proposte e non soltanto le nostre. Noi diciamo alla Giordania che star mo pronti ad accordi provvisori e definitivi. Sono convinto che re Hussein voglia la pace: Ribadito che Israele Intende compiere sforzi paralleli in diverse direzioni per sviluppare una strategia pacifica, Peres ha accennato anche siila possibilità di una conferenza internazionale per 11 Medio Oriente, finora sempre contrastata da Gerusalemme. Agli arabi del territori occupati Peres ha promesso di ampliare i loro diritti di autonomia e di amministrazione, cominciando dalla fascia di Gaza; 11 premier s'è detto pure convinto che, una volta risolto l'arbitrato per Taba, la normalizzazione con l'Egitto sarà facilitata, come del resto aveva dichiarato 11 giorno prima il presidente Mubarak ad Abba Eban in visita al Cairo. Ha offerto perfino alla Siria negoziati per tener lontano un conflitto «se e quando Damasco è disposta a trattare con noi: Discorso pacifista e possibilità all'estremo, discorso che teneva evidentemente d'occhio anche 1 partiti israeliani di sinistra attualmente all'opposizione, ma che ha suscitato l'indignazione del partito di destra Tehiya. E' stata, tuttavia, la parte relativa al governo e alla riaffermata intenzione di «11' cenziare» il ministro Modai quella che ha eccitato maggiormente 11 pubblico e riscosso più applausi. Peres è stato fermissimo nello spie game le ragioni e i termini giuridici alla luce del precedenti e della situazione e ha precisato di essere disposto ad accettare un altro membro del Likud come ministro delle Finanze per non rompere la grande coalizione governativa e poter attuare gli accordi di rotazione. Ieri mattina c'è stato un fatto nuovo: Modai In una conferenza-stampa ha detto di «esser disposto a dimettersi' perché gli interessi del Paese esigono la continuazione del governo di unità nazionale. Non ha precisato però come e quando lo farebbe e 1 suol colleglli di partito' — in particolare Shamlr e Sharon — hanno riaffermato la loro solidarietà e l'hanno sconsigliato di presentare le dimissioni. Il premier non ha reagito, ma ha ripetuto di essere deciso a presentare a Modai, domenica, In Consiglio del ministri, la lettera di •licenziamento». In quel mo- mento 1 ministri del Likud potrebbero dimettersi In massa e aprire la crisi. Giorgio Romano -