Indifesi davanti alle minacce della chimica

Indifesi davanti alle minacce della chimica Allarmanti i dati sulle sostanze nocive usate nell'agricoltura, nel mondo alimentare e nell'industria Indifesi davanti alle minacce della chimica DAL NOSTRO INVIATO PISA — La chimica è intorno a noi, entra nei nostri organismi e nell'ambiente naturale, condiziona la nostra salute: sono più di centomila le sostanze chimiche usate nell'agricoltura (1500), nei medicinali (4000), negli additivi alimentari (2500), nei cosmetici (3000), nell'industria. •Soltanto 2000 sono state sottoposte a studi di cancerogenesi sugli animali. I casi di tossicità acuta, vedi gli avvelenamenti da vino al metanolo, sono riconoscibili subito. CU effetti di tossicità cronica impiegano anni a manifestarsi, anche generazioni. E' passato troppo tempo senza che si conoscessero i possibili effetti negativi sull'uomo. La sperimentazione è avvenuta su popolazioni ignare», dice il prof. Nicola Loprieno, ordinario di genetica all'Università di Pisa e presidente del Convegno internazionale sulle più- recenti acquisizioni scientifiche in merito alle sostanze chimiche capaci di alterare la molecola della vita, il DNA, e di provocare il cancro. •Quello del vino è soltanto un episodio di criminalità ben circoscritto. Dovremmo tutti aprire gli occhi sulle innumerevoli armi chimiche che insidiano la nostra salute ogni giorno, a nostra insaputa», dice l'olandese prof. Frederik Sobels, dell'Università di Leida. Fa una denuncia impressionante : « Ven «cinque persone su cento muoiono di cancro. Un terzo dei tumori va attribuito sicuramente al fumo. L'altro grande contributo viene dal cibo». La scorsa estate c'era stato lo spavento per il temik, un prodotto chimico molto pericoloso con cui si irroravano i pomodori della Campania. «Afa l'analisi dei residui di antiparassitari nella frutta e nella veidura è quasi inesistente in tutti t mercati all'Ingrosso», dice 11 prof. Loprieno. n tossicologo G. Vettorazzi, dell'In ternational Program on Chemical Safety, distingue tra pesticidi agricoli che possono essere rimossi col lavaggio e pesticidi che penetrano nelle piante. -In questo caso il lavaggio non serve e ingeriamo per anni sostanze cancerogene sema saperlo». Il controllo sulle sostanze chimiche usate in agricoltura e nell'industria alimentare è tuttora da mettere a punto. •In teoria i pesticidi e altri preparati per l'agricoltura di recente collaudo dovrebbero escludere la cancerogenidtà, almeno sul topo. Ma non sappiamo quel che succede nell'uomo col fenomeno dell'accumulo per decenni, In particolari condizioni fisiche». Il prof. Roberto Barale, dell'Università di Pisa, aggiunge: •Anche t prodotti chimici ammessi sono usati male, In dosi troppo elevate. Sulla confezione è prescritto di Irrorare un mese prima del raccolto, ma troppi agricoltori irrorano pianta e frutto pochi giorni prima». Un grosso sforzo di consulenza e di controllo in agricoltura è da chiedere con urgenza al governo perché frutta e verdura sono natu¬ rali antagonisti dei tumori. «Le verdure, dall'Insalata al cavolfiore, contengono l'abc delle sostanze anticancerogene», dice l'olandese Sobels. Cerchiamo di Impedire che 1 loro effetti vengano capovolti per ignoranza o avidità. Tra l'altro gli agricoltori sono i più esposti. Quelli che lavorano nelle serre sterilizzate con bromuro di metile o altre sostanze sono paragonabili ai condannati alla camera a gas. Le insidie sono anche nell'acqua potabilizzata con il cloro, sono nell'aria. Il dipartimento di scienza dell'ambiente e del territorio dell'Università di Pisa espone al Congresso 1 primi risultati di un'Indagine sulle sostanze chimiche contenute nell'aria che respiriamo al ritmo di mille litri al giorno. •Preleviamo campioni d'aria in diverse zone e in laboratorio analizziamo gli effetti su microrganismi e linfociti umani. Abbiamo già visto che gli ef\ (etti cancerogeni sono più alti in città, nelle zone di maggior traffico». Tra le sostanze contenute nell'aria e riconosciute cancerogene: il benzopirene e gli idrocarburi policiclici che escono dagli scappamenti. «Ooni anno vengono immesse sul mercato da 100 a 500 nuove sostanze chimiche. Con la nuova legislazione Cee ognuna deve essere accompagnata da un dossier tossicologico. Ma ci trasciniamo l'eredità di un passato carico di rischi. Una delle sostanze più pericolose, la formaldeide, era contenuta nei disinfettanti casalinghi. Gli antinausea somministrati alle donne in gravidanza producevano tumori nelle figlie femmine» dice il prof. Loprieno. -Oggi è in discussione la pericolosità di molte sostanze di uso comune. Ad esempio, l'acriloniMie, lo stirene, presenti nei recipienti di plastica per alimenti». Sotto accusa sono anche le componenti sinteti¬ che delle carrozzerìe delle automobili. Secondo il prof. Barale «l'odore tipico dell'automobile nuova, tanto più sotto il sole, rivela l'emissione di gas molto pericolosi». Si esce da questi convegni con lo stordimento dovuto all'aver appena Intravisto l'abisso che separa la ricerca scientifica, pur in ritardo, da chi ha il potere di regolare la nostra vita. Certe sostanze sono riconosciute cancerogene con certezza: perché il loro uso è incontrollato? Il caso più clamoroso è quello del tabacco. « Venticinque persone su cento muoiono di cancro e un terzo del tumori va attribuito al fumo», ripete il prof. Sobels. Ma gli Stati, non soltanto quello italiano, lasciano che il consumo di sigarette aumenti perché ricavano enormi guadagni dalle vendite. Il problema del fumo non è soltanto italiano e non è facile da risolvere. Mille altri potrebbero però essere messi sotto controllo. I! tedesco Heinz Ott, della Comunità europea, dice: «Le vostre leggi non sono meno buone delle altre. Quel che lascia a desiderare In Italia è il controllo» Spesso non applichiamo neppure le direttive comunitarie come quelia sul rischi industriali nata dopo il tremendo episodio di Seveso. Lo annota il dottor Goffredo Del Bino membro della Commissione Cee sulle sostanze tossiche «Se si cominciasse a proibire la vendita di sostanze tossiche come l'alcol metilico o a consentirne solo usi ben definiti con tanto di registri, faremmo un primo passo avanti». Ma fra tanti ministeri competenti i passi sono lenti e la proliferazione delle nuove sostanze chimiche è veloclsslma. Mario Fazio • Dissequestro — I carabinieri del Nas, in seguito alle analisi negative, hanno dissequestrato 11 vino della ditta Oppiceli! Giorgio di Ovada (1450 ettolitri sequestro com pluto il 28 marzo scorso). Il verbale di dissequestro afferma che dalle analisi risulta che il contenuto In alcool me ciuco nel vino in questione rientra nel limiti di legge.

Persone citate: Barale, Frederik Sobels, Heinz Ott, Loprieno, Mario Fazio, Nicola Loprieno, Roberto Barale

Luoghi citati: Campania, Italia, Pisa, Seveso