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i Contadora è fallito, il Nicaragua non accetta il disarma i Contadora è fallito, il Nicaragua non accetta il disarma BUENOS AIRES — Dopo tre giorni di febbrili colloqui i ministri dì Contadora e quelli del gruppo di appoggio sono riusciti a strappare alle nazioni coinvolte nella crisi in America centrale solo la vaga promessa che il 6 giugno prossimo firmeranno il trattato di pace, sempre che nel frattempo riescano ad approvare i due punti più controversi del documento: la riduzione degli armamenti nella zona e i relativi controlli. Le speranze di arrivare a un accordo «sono minime'. Il Nicaragua - principale punto di riferimento dell'azione diplomatica in atto - insiste: 'Finché gli Stati Uniti non cesseranno di appoggiare i contras, non potremo disarmare il nostro esercito'. Di qui, l'ultimatum lanciato la scorsa notte da Contadora ai Paesi centroamericani, invitati a confermare entro 7 giorni sé saranno disposti a firmare o no il trattato di pace. I magri risultati raggiunti dopo tre giornate di trattati- ve sono riassunti nel «Comunicato di Panama», reso noto dal ministro degli Esteri salvadoregno, Rodolfo Castillo Claramount, che ha precisato: «// Nicaragua si è rifiutato di sottoscriverlo. La verità è che il Nicaragua non ha accettato nulla, né i meccanismi concordati, né gli impegni». Secondo il ministro salvadoregno, mil Nicaragua ha accettato di partecipare a questa riunione con un solo obiettivo: strappare a Contadora una condanna contro gli insorti art tìsandinisti ». Il ministro degli Esteri nicaraguense, Miguel d'Escoto, ha però subito replicato rilevando che Managua non poteva accettare un trattato di pace come quello proposto da Contadora, in cui •s'impone una politica di disarmo». Nel rilevare che l'appoggio degli Stati Uniti ai contras è -un' aggressione», d'Escoto ha insistito sul fatto che il Nicara gua «non può smantellare il suo esercito nel momento in cui è aggredita dalla maggiore potenza del mondo».