La bandiera della discordia

La bandiera della discordia In Spagna lite per un manifesto di Rafael Alberti La bandiera della discordia NOSTRO SERVIZIO MADRID — Cinquantanni dopo, la bandiera repubblicana divide ancora gli spagnoli. Figura al centro del manifesto creato dal poeta Rafael Alberti per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario di Valencia capitale della Repubblica, ed è stata all'origine di una dura polemica tra il Comune e la Regione di Va-, lancia. Della vicenda parla diffusamente il quotidiano madrileno El Paia. Le celebrazioni per Valencia capitale — una dignità effimera: dall'autunno del "36 ai primi mesi del '37 — sono state organizzate dal Comune della città aragonese, in collaborazione con altre organizzazioni; incominceranno martedì prossimo e dureranno sino alla metà di maggio. Doveva essere l'assessorato alla Cultura della Regione a curare la pubblicacene del manifesto, insieme con quella di un libro sulla vita intellettuale valenciana all'epoca della Repubblica. L'opera di Alberti era pron¬ ta da due mesi e tutti i responsabili avevano avuto modo di vederla; ma all'improvviso (El Pals cita fonti del partito socialista) l'assessorato ritenne che la bandiera, motivo centrale del manifesto, potesse urtare certe suscettibilità, e commissionò un altro manifesto al pittore Manuel Boix. Questi lavorò sul classico simbolo deUa Repubblica, una testa femminile. Sempre secondò le fonti citate da El Pals, in un primo tempo il Comune avrebbe accettato l'idea della sostituzione. La decisione ovviamente non è piaciuta ad Alberti, il quale — era il 30 marzo ■— ha revocato la sua partecipazione alle cerimonie per il cinquantenario e chiesto la restituzione del manifesto (che sarebbe stato pubblicato soltanto come stampa in bianco e nero, senza quindi i colori della bandiera). A questo punto il Comune ha fatto retromarcia, sembra per decisione personale del sindaco Perez Casado: mercoledì ha annunciato che avrebbe pub¬ blicato autonomamente, e come manifesto, il disegno di Alberti, che sarebbe apparso così accanto a quello di Boix nelle manifestazioni ufficiali. La Regione si è sentita scavalcata. «Non era un problema di bandiera repubblicana», dietro la scelta di 'declassare* l'opera del poeta non c'erano risvolti politici, sostiene il responsabile della Cultura della Generalitat, Emilio Soler; lamentando, per di più, di non essere stato neppure informato dell'ultima decisione, anzi di averla appresa dai giornali. Il suo omologo del Comune, Vicent Garcés, interpellato dal quotidiano, ha rifiutato di fare dichiarazioni. Rafael Alberti si è accontentato di questa mezza vittoria: ha fatto sapere che parteciperà alla presentazione del manifesto, lunedi prossimo a Valencia, dimenticando lo sgarbo iniziale: «Mi hanno dato tutte le spiegazioni possibili — ha dichiarato al quotidiano — le accetto». e. st.

Persone citate: Emilio Soler, Perez Casado, Rafael Alberti, Valencia

Luoghi citati: El Pals, Madrid, Spagna