Gli europei chiamati a boicottare Gheddafi

Gli europei ehi&mmtì et boicottare Gheddafi L'America tenta vie alternative a un nuovo raid Gli europei ehi&mmtì et boicottare Gheddafi Registrazioni di telefonate proverebbero le responsabilità libiche nell'attentato a Berlino - Washington chiederà anche agli alleati di chiudere le ambasciate della Jamahiriyah DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Gli Stati Uniti hanno raccolto nuove prove contro Gheddafi nelle indagini sull'attentato alla discoteca La Belle di Berlino e contemplano un'altra rappresaglia militare. Tra le prove, vi sono le registrazioni di alcune comunicazioni radio tra Tripoli e l'ambasciata libica nella Germania Orientale, prima e dopo lo scoppio della bomba. Le ritorsioni verranno decise in una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, oggi. Prima di compiere altre incursioni annate, gli Stati Uniti intendono però chiedere agli alleati europei — potrebbero averlo già fatto con la Germania — di adottare 11 boicottaggio economico nel confronti della Libia e di chiuderne le rappresentanze diplomatiche sul loro territorio. Secondo le televisioni Abc e CI», il Pentagono ha già individuato cinque bersagli per un'altra eventuale rappresaglia, in parte civili e in parte militari: si tratterebbe di due basi missilistiche, di un aeroporto, di un'autostrada e di un oleodotto. Interpellato dal giornalisti, il portavoce della Casa Bianca Speakes ha ammesso che l'opzione militare •d nuovamente all'attenzione del Presidente*; ma ha aggiunto che tutto dipenderà dall'esito delle indagini sull'attentato di Berlino, e dalla condotta di Gheddafi. Il portavoce ha anche lasciato intendere che una dura presa di posizione dell'Europa nei confronti del Colonnello forse indurrebbe Washington a rinunciare a una seconda prova di forza, dopo quella di due settimane fa. il primo a puntare pubblicamente il dito contro la rappresentanza libica nella Germania Orientale è stato l'ambasciatore americano a Bonn Richard Buri, il quale ha addirittura accusato i sovietici e i tedeschi dell'Est di non avere accolto la sua richiesta, una settimana fa, di tenere 1 libici sotto stretta aorveglian- za. Secondo la Washington Post, il direttore del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Polndexter, lo avrebbe «censurato» per queste dichiarazioni. Ma Speakes lo, ha smentito, e 11 segretario di Stato Shultz ha rivelato che Reagan «/ut parlato diffusamente della Libia» all'ambasciatore dell'Urss Dobrynin nel loro colloquio di ieri. La Washington Post ha scritto che 11 Presidente spera ancora di evitare una seconda prova di forza con Gheddafi, e che le fughe di notizie dalla Casa Bianca sui suol piani sono un espediente per costringere il Colonnello a fare marcia indietro, e l'Eu¬ ropa a prendere provvedimenti. Ma il leader repubblicano al Senato Dole ha affermato che se Reagan compisse un intervento armato avrebbe l'appoggio del Congresso. La partecipazione del ministro della Giustizia Meese alla riunione di emergenza indica comunque che il Presidente è ancora fermo alle ritorsioni economiche e politiche: spera ancora che Bonn dia l'esempio, rompendo i rapporti diplomatici con la Libia. I servizi segreti americani rimangono dell'avviso che Gheddafi non fosse coinvolto nell'attentato all'aereo della Twa, ma che abbia invece programmato quello di Berlino. La televisione Cbs ha riferito che le trasmissioni radio da Tripoli all'ambasciata Ubica nella Germania Est erano «di elogio per il successo del piano: La da ha ammonito che altri atti terroristici potrebbero avere luogo nei prossimi giorni, in altri Paesi europei. Ha rifiutato di indicare quali, ma si sa che sul suo elenco figurano obiettivi anche in Italia e in Francia. Non è escluso che il sottosegretario di Stato Whltehead ripeta la sua missione esplorativa di gennaio per creare un fronte comune antilibico. Ennio Carette